I truccatori di Sanremo, di solito criticati per le scelte poco azzeccate o a volte troppo azzardate, quest’anno hanno dato il loro meglio su Virginia Raffaele, che si è dimostrata, in queste tre serate, oltre che un’attrice formidabile, di essere sostenuta da un team di esperti make up artist inimitabili.
La Raffaele non è nuova al pubblico per la sue abilità poliedriche, la stessa attrice, parlando del suo trasformismo ai microfoni di Vanity Fair ha detto: “Lavoro sulla verosimiglianza, mi aiuta nell’interpretazione. Mi porta via ore, niente è tralasciato: tiranti, lenti a contatto, ciglia, sopracciglia. Cerco solo di evitare i denti, che sono molto scomodi. Esiste un calco di ogni parte del mio corpo – dal palato ai padiglioni auricolari – lo usano i miei truccatori per provare le modifiche necessarie per ottenere la faccia di un personaggio. Fare il calco di tutta la mia testa è stata un’esperienza estrema: mi hanno ricoperta di silicone, poi le bende, e infine la colata di gesso. Dappertutto: sugli occhi, la bocca. Respiravo grazie a due cannucce infilate nel naso. Così per mezz’ora. Poi quando ti tolgono sto sarcofago fa pure male, perché si appiccica alla pelle”
Di certo la Raffaele anche per Sanremo si sarà dovuta sottoporre a ore di trucco per le imitazioni delle tre artiste rappresentate in queste prime tre serate: Sabrina Ferilli, Carla Fracci e Donatella Versace.
Makeup artists che oltre a limitarsi a truccare compiono dei veri e propri capolavori e meriterebbero dello spazio anche nel tempo dello show sanremese.