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Gli studenti universitari italiani se ne saranno accorti: le tasse sono diventate veramente molto care. Non a caso, infatti, l’Italia è tra i paesi europei con le università più costose in termini di tasse, che risultano eccessivamente salate. Proprio recentemente il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante un discorso su varie questioni finanziare, ha annunciato delle novità sulla tassazione universitaria. Gli studenti però, hanno già in mente una soluzione.

A dispetto di quanto la ministra Giannini ha più volte affermato l’università italiana è tra le più costose d’Europa“. A dichiararlo è Alberto Campailla, portavoce di Link coordinamento universitario. L’OCSE ha infatti raccolto dei dati, riferiti all’anno accademico 2013/2014, che evidenziavano una realtà preoccupante per il nostro Paese. Basti pensare che ben in nove paesi dell’Unione Europea (Norvegia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Turchia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Estonia e Ungheria) le tasse non sono contemplate. Invece, in altri quattro paesi (Svizzera, Belgio, Francia e Austria) le tasse universitarie per l’accesso agli atenei pubblici non superano in media i mille dollari USA. L’Italia arriva invece a 1600 dollari circa, piazzandosi dopo il Regno Unito e l’Olanda.

Sempre Campailla afferma, però, che gli studenti universitari hanno una proposta: “don’t tax me now“. In sostanza si tratterebbe di una no tax area fino ai 28 mila euro di Isee. In questo modo circa il 39% degli studenti non dovrebbe pagare le tasse. In parlamento, inoltre, sono state depositate due proposte di legge da parte della deputata del PD Emanuela Ghizzoni e del deputato del M5S Gianluca Vacca.

Mentre si attendono le novità annunciate dal Premier Renzi, famiglie e studenti sperano di poter finalmente tirare un sospiro di sollievo.