A quanto pare il resveratrolo, antiossidante contenuto nel vino rosso, nell’uva e nel cioccolato, non sarebbe quel toccasana che migliora la salute e protegge dalle patologie cardiache, infiammatorie e dal cancro. Questo è quello che sostengono i ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora.
Gli studiosi hanno monitorato per 15 anni le abitudini alimentari di un campione ben preciso di cittadini italiani avvezzi a consumare vini rosso di ottima qualità.
Sul campione di consumo (circa 800 uomini over 65 della zona del Chianti) non è stato rilevato nessun effetto benefico del resveratrolo, ma i benefici di cui tanto si parla sarebbero da attribuire esclusivamente all’azione di alcuni polifenoli (molecole organiche naturali) presenti naturalmente in vino e cioccolato.
È stato così scoperto che una maggiore assunzione di questa molecola non è associata né ad una minore probabilità di morire, né alla riduzione dell’infiammazione, delle malattie cardiovascolari o del tasso di incidenza dei tumori.
“La storia del resveratrolo si è rivelata un altro dei casi in cui si pubblicizzano molto dei benefici per la salute che non sorpassano i test imposti dal tempo“, ha commentato Richard Semba, primo autore dello studio.