Un libro, “I love shopping” ormai datato ben 14 anni, uscito nel 2000, il primo di una serie di successo che ha portato Madeline Wickham, alias Sophie Kinsella in alto alle classifiche dei libri più venduti.

La protagonista, Becky ha appassionato molte lettrici le quali si sono più volte riviste nella sua irrefrenabile, ossessiva, quasi patologica passione per lo shopping. Ed è proprio questo che ha fatto entrare la protagonista del best seller nel cuori di tutti.

Ma “I love shopping” ci ha insegnato tanto, e ormai sotto Natale conviene rivedere alcuni dei suoi insegnamenti, alcuni certamente positivi, altri invece un pò meno, per evitare di finire, come Becky, perseguitati dagli istituti di credito con i quali ci siamo indebitati per fare tanti bei regalini.

LO SHOPPING PUÒ CREARE DIPENDENZA

Altro che fumo, droga e alcool. Avete mai provato la dipendenza da shopping? Non se ne esce mai del tutto, ti fa prosciugare tutte le carte di credito in tuo possesso e ti costringe ad evitare in ogni modo possibile, inventandoti sempre nuovi stratagemmi, i direttori di banca che non si arrenderanno finchè non avranno recuperato il loro credito.
Il profumo del cuoio di un paio di scarpe nuove, la morbidezza della seta di una sciarpa, l’accecante brillantezza della nuova collezione di Yves Saint Laurent o di Gucci o di Dior, questo è tutto quello che Rebecca Bloomwood ama, tutto quello che per lei ha un senso. Dopo un’assurda infanzia passata a sognare abiti e accessori costosi e dai colori sgargianti senza poterseli mai permettere, ora Becky si prende la sua rivincita per forza: comprare, comprare, comprare per il semplice gusto di farlo.
Nel libro Becky non riesce a rinunciare a nessun acquisto, che sia un golfino o un rossetto. Nel film, uscito nel 2009, i manichini delle vetrine le parlano e la invitano ad entrare nei negozi e a fare acquisti.
Nonostante lavori per la rivista “far fortuna risparmiando” lei riesce addirittura a spendere 200 sterline in un solo giorno.

IL VALORE DELL’ AMICIZIA

Certo un’amica come Becky, con tutti i suoi problemi finanziari, la sua irrecuperabile irresponsabilità e la sua immaturità senza speranza la rendono una donna da cui stare lontani. Ma non è quello che si fa tra amiche. E “I love shopping” ci insegna che l’amicizia va oltre qualsiasi difetto e qualsiasi errore. Suze, la migliore amica di Becky è sempre dalla sua parte, cerca in ogni modo di aiutarla a gestire le sue finanze e a tentare di farle guadagnare più soldi per pagare i suoi debiti.
Anche quando Becky da via il suo abito da damigella, riesce comunque a perdonarla In quanti l’avrebbero fatto?

FARE SHOPPING AIUTA A TROVARE L’AMORE

Becky conosce Luke, capo di una società di PR di successo, il quale le da una mano quando ha bisogno di un prestito. Ma soprattutto le regala la famosa sciarpa, blu nel libro, verde nel film, per cui Becky era pronta a fare qualsiasi cosa.
Come non innamorarsi di uno così?

NON MENTIRE NEL CURRICULUM VITAE

Questo è forse uno degli insegnamenti più attuali che la protagonista potesse darci. Ormai si tende a “gonfiare” un pò le nostre attitudini e o mentire sulle nostre capacità nel C.V. e questo può portarci più volte a metterci nei guai. Così come Becky mente sulle lingue che conosce, ovviamente non è proprio una buona idea quando ai colloqui il suo curriculum lo guardano per davvero.

NON RINUNCIARE MAI AD UN LAVORO DA ALETTE

“I love shopping” ci insegna a non rinunciare mai e dico mai ad un lavoro da Alette, alias “Vogue”. Becky infatti nei libri successivi si troverà più volte in difficoltà con il lavoro. E poi, avanti, non si perdono occasioni simili.

DECIDERE DELLA PROPRIA VITA

Rebecca nel film, più che nel libro, risulta essere una ragazza a volte insicura di sé, timorosa e incosciente delle sue debolezze.
In “I love shopping in bianco” si trova ad organizzare ben due matrimonio per non deludere né la mamma né la suocera, non avendo il coraggio di esprimere i suoi veri desideri.

NON ABBINARE IL VERDE ACQUA CON IL GIALLO

Le fashion victim che hanno visto il film si sono tutte scagliate contro i costumisti per i pessimi abbinamenti e i discutibili outfit indossati dalla protagonista, interpretata da Isla Fisher, sopratutto duranti i colloqui di lavoro. Il verde acqua con il giallo? Non scherziamo.

I GENITORI SARANNO SEMPRE DALLA TUA PARTE

Becky è figlia unica e i genitori sono molto parsimoniosi, al contrario della figlia. Ma in seguito alle moltissime bugie della protagonista arrivano addirittura a credere che il direttore di banca, Derek Smeath, sia uno stalker che perseguita la loro piccola figlia innocente. La realtà è tutt’altra.

LE DIFFERENZE UNISCONO

Nei sequel, Becky scopre di avere una sorellastra, Jess, che il padre ha avuto da una relazione con un’altra donna. Jess si rivela essere l’opposto di Rebecca: è parsimoniosa, seria, zelante ed estremamente fredda. Odia lo shopping, lo trova insensato e ricicla vestiti ed è amante di tutto ciò che è biologico ed ecologico. Ma in realtà Becky scopre che sua sorella, che sembra tanto diversa in realtà nasconde un’ossessione per pietre e minerali e rivede in questo la sua ossessione per le scarpe.

ANCHE GLI UOMINI POSSONO PARLARE “PRADESE”

Si, è il sogno di ogni donna. Trovare un uomo che capisca quanto te di moda, che conosca le ultime decolleté di Louboutin o il vestito all’ultimo grido. Colui che sappia stupirti con i suoi regali senza che lo si accompagni personalmente in quel preciso negozio, indicando quella precisa borsa e ci si assicuri che non sbagli nell’indicarla alla commessa.
Se uomini di questo genere dovessero esistere anche nella realtà e non solo nei libri della Kinsella, fatevi avanti. Vi aspettiamo.