Se c’è un’attività che mette d’accordo davvero tutti questa è il viaggio: partire alla volta di altri Paesi, attraversarli, scoprirli, viverli è un desiderio forte e sentito da ogni essere umano che si ritenga tale. Ma perché viaggiare ci ci appassiona tanto? Per ampliare i propri orizzonti, certo, per ritrovare se stessi, per conoscere posti, gente, mentalità nuove, per costruire ricordi… Ma anche per molto altro: e la redazione di Blog di LifeStyle ha almeno 10 buone ragioni per cui bisognerebbe sempre stare a zonzo per il mondo.

La diversità

Chi viaggia lo fa soprattutto per scoprire nuovi posti e stili di vita diversi dal proprio: certi momenti sono meravigliosi proprio perché ci allontanano anni luce dalla routine quotidiana e ci mettono a confronto con cose e persone di cui ignoravamo l’esistenza. Una diversità che, gradualmente, facciamo nostra, rendendola un’immensa e impagabile ricchezza.

Le specialità

Siamo onesti: se viaggiamo certo non vogliamo stare a digiuno, ma piuttosto provare qualsiasi piatto tipico ci offrano gli autoctoni. Anche il cibo, del resto, è espressione della cultura di un popolo: immergersi nell’alterità culinaria è, dunque, uno dei passi fondamentali per entrare davvero in sintonia con chi ci ospita.

La lingua straniera

Tasto dolente per molti italiani, saper parlare una lingua straniera (o quantomeno provarci) è uno dei sintomi più evidenti di apertura mentale: un vero viaggiatore supera l’imbarazzo e trae beneficio dalla sua condizione di straniero, approfittandone per esercitarsi e imparare ancora più espressioni di quante non ne conoscesse già.

La memoria

Un viaggio ci riempie mentre lo stiamo vivendo e ci fa sentire vuoti e nostalgici una volta rientrati a casa: eppure, un viaggio ci rimane impresso nella memoria per sempre e nessuno potrà mai portarci via ciò che abbiamo visto e vissuto. Viaggiare significa investire in qualcosa di puro e magico, la cui memoria ci farà commuovere ogni volta che riaffiorerà alla nostra mente.

L’esperienza

Ma viaggiare significa anche imparare a vivere: si diventa più pratici e indipendenti, ci si riscopre capaci di cose impensate, in breve, si cresce. Del resto, è questo l’unico modo per poter sentire di aver vissuto a pieno la propria vita: vivere senza viaggiare sarebbe come mangiare sempre e solo la stessa pietanza, come vestirsi sempre allo stesso modo, come restare perennemente fermi – e non solo fisicamente.

Nuove amicizie

Viaggiando, perciò, si arriva a conoscere se stessi, ma anche gli altri: quanti sconosciuti incontriamo che, alla fine di un viaggio, non sono più tali? Ci sono persone che, inevitabilmente, ti lasciano una parte di sé nel cuore: e questo perché qualsiasi barriera culturale, linguistica, sociale, politica è destinata a crollare di fronte alla nostra comune umanità.

Emozioni da sogno

Ci sono emozioni che si possono provare solo fuori casa: viaggiare è un po’ come fare un bel sogno che vorremmo non si interrompesse mai sul più bello, ma il tempo a nostra disposizione è sempre troppo poco. A un tratto, così, la sveglia suona e tutto finisce: ma è proprio in quel momento che ci si rende conto che quelle emozioni resteranno nostre per sempre.

Il bagaglio culturale

Un viaggio è mille volte meglio di qualsiasi libro di storia, di arte o di geografia che illustra e descrive luoghi, fatti e monumenti: l’esperienza dal vivo cattura e scatta immagini custodite nei cassetti più intimi della propria memoria, andando a consolidare il proprio sapere e le proprie conoscenze ben al di là di quanto ore e ore di studio possano fare.

L’indipendenza

Viaggiare vuol dire anche mettersi alla prova: una volta usciti dal proprio guscio, ci si sente finalmente liberi di poter affrontare le cose a proprio modo, dovesse anche significare sbagliare.

La consapevolezza di sé

L’incontro con la diversità che ha luogo durante un viaggio è quanto di più benefico possa accadere alla nostra identità: chi si sottrae al confronto con culture diverse non riuscirà mai a vedere i propri limiti, non riuscirà mai a spingersi oltre i confini inibitori delle proprie abitudini. È solo nel confronto con l’altro che riusciamo realmente a risalire a chi siamo davvero: cambiamo pelle, occhi e lingua per renderci conto di quale ci si addica veramente. E nel frattempo ci si ingigantisce il cuore.