Dopo Pippo Baudo, salutiamo anche Emilio Fede, volto storico del giornalismo italiano.
Nato il 24 giugno 1931 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME), cresce tra San Piero Patti e poi Roma, dove consegue il diploma classico e inizia la sua carriera giornalistica tra carta stampata e Rai. Dopo essere diventato inviato in Africa per otto anni, diventa una delle facce più riconoscibili del TG1, conducendo la prima edizione a colori del telegiornale nel 1977 e dirigendolo dal 1981 al 1983.
Emilio Fede a Mediaset: da Studio Aperto al TG4
Nel 1991, Fede dà vita a Studio Aperto su Italia 1, trasmettendo in diretta l’inizio della Guerra del Golfo, il primo telegiornale italiano a farlo, con una copertura fino all’alba. L’anno successivo passa a Rete 4 come direttore del TG4, incarico che mantiene fino al 2012. Qui lascia un’impronta controversa: schieramento politico dichiarato, linguaggio sopra le righe e le celebri “meteorine”, scelte per il loro impatto visivo, che scatenano numerose polemiche.
Passioni, processi e vita privata
Fede ha conquistato anche la scena letteraria con numerosi libri tra il 1997 e il 2006. È stato al centro di diversi procedimenti giudiziari, tra cui un assalto in un ristorante nel 2010, una condanna per bancarotta nel 2017 e il Rubygate, che si è concluso con una condanna a fine anni 2010. Appassionato di gioco d’azzardo, raccontava con ironia e trasparenza i suoi alti e bassi nei casinò.
Sposato con la giornalista e senatrice Diana De Feo dal 1965 (scomparsa nel 2021), era padre di due figlie, Sveva e Simona. Dieci anni fa, in un’intervista, disse di vivere in una RSA con serenità, riscoprendo l’importanza dell’affetto umano, e non risparmiò critiche a Roma, definendola una “pena infinita” per il degrado che constatava.
Addio a un’icona del giornalismo
Emilio Fede si è spento il 2 settembre 2025, alla Residenza San Felice di Segrate, vicino a Milano, all’età di 94 anni. Il cordoglio è arrivato da personalità politiche come Matteo Salvini, Ignazio La Russa e Licia Ronzulli, che ne hanno sottolineato il ruolo centrale nel giornalismo televisivo italiano.



