Ci siamo quasi: sta per arrivare quel periodo dell’anno in cui accendere i riscaldamenti può essere una grande tentazione. Ma resistervi potrebbe rivelarsi non soltanto un risparmio di denaro: un nuovo studio ha infatti dimostrato che le basse temperature favoriscono lo smaltimento delle calorie, trasformando i grassi cattivi in grassi buoni.
Questa recente teoria si basa sulla differenza sostanziale che esiste tra le cellule adipose bianche e quelle marroni: i grassi bianchi sono quelli che generalmente si accumulano negli odiosi rotolini di pancia e nelle temutissime maniglie dell’amore, mentre quelli marroni sono considerati grassi “sani”. Queste cellule adipose marroni sono specializzate, infatti, nel bruciare calorie producendo, appunto, calore: ad averne in maggiore quantità sono i bambini, che hanno bisogno di mantenersi al caldo, ma anche alcuni fortunati adulti, che per questo motivo hanno una silhouette più longilinea pur non facendo alcuno sforzo per mantenersi in forma.
Già studi precedenti avevano dimostrato che è possibile trasformare le proprie cellule adipose in grassi marroni grazie alle basse temperature, ma, grazie a questa recente ricerca, gli scienziati hanno inoltre scoperto il processo molecolare che al livello celebrale controlla l’assunzione del cibo, trasformando i grassi bianchi in grassi marroni. È questo un processo che influenza notevolmente la quantità di energia che consumiamo, così come la quantità di peso che perdiamo.
I ricercatori dell’Università di Yale, il cui studio è stato pubblicato nella rivista scientifica Cell, hanno dimostrato che i neuroni che controllano la fame e l’appetito possono controllare anche il processo di trasformazione che porta le cellule adipose bianche a diventare marroni. Gli scienziati hanno stimolato questo tipo di conversione nei topi e hanno, così, scoperto, che essa li metteva al riparo dal diventare obesi nonostante il regime alimentare ad alto contenuto di grassi cui erano sottoposti.
Xiaoyong Yang, professore di Medicina e Fisiologia comparata, ha affermato: “I nostri studi rivelano che la trasformazione dei grassi bianchi in marroni fa parte di un processo fisiologico estremamente dinamico controllato dal cervello. Il che significa che modifiche attitudinali al livello cerebrale possono senza dubbio influenzare lo smaltimento dei grassi che assumiamo“.