Sale a quota 1.100 il numero delle persone colpite dall’epidemia che da 14 mesi sta dilagando in tutta Italia e su cui è calato il silenzio. Secondo l’ultima relazione del Ministero della salute, ogni due giorni cinque persone vengono ricoverate in ospedale per epatite A, causata dall’ingestione di alimenti contenenti frutti di bosco surgelati o congelati. Le persone colpite dal gennaio 2013 alla fine di febbraio 2014 sono state 1.463. Il maggior numero di casi è stato registrato in Lombardia, seguita da Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia. L’epidemia è stata classificata recentemente come “internazionale”, poiché ha coinvolto non l’Italia, ma anche Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia dove si sono registrati 71 casi, oltre a Irlanda e Francia con altre 16 persone colpite.
A causa della cattiva informazione e della gestione disastrosa e poco efficiente da parte del Ministero della salute, la stragrande maggioranza delle persone continua a mangiare frutti di bosco (more, ribes rosso, mirtillo e lamponi) presenti nelle torte, nei pasticcini e nei gelati, ignara del rischio di ammalarsi. Al momento sono stati identificati 15 lotti di frutti di bosco contaminati e ritirati dal mercato. L’origine dell’epidemia è ancora un mistero, nonostante le ricerche e le analisi effettuate dal Ministero della salute. Secondi gli esperti la contaminazione è stata originata da un singolo ingrediente ed è avvenuta all’interno di un gruppo di produttori di una stessa area geografica.
Secondo il Ministero a partire da novembre 2013 c’è stata una diminuzione dei casi di contaminazione. La flessione va però considerata con cautela, poiché “il numero di casi negli ultimi mesi è comunque superiore a quello rilevato nello stesso periodo dei due anni precedenti”. Inoltre “sono tutt’ora in corso le valutazioni relative ai primi mesi del 2014, che necessitano un attento monitoraggio, considerato il lungo periodo di incubazione della malattia.”
Come devono agire i consumatori? Il Ministero della salute si è espresso in merito dichiarando attraverso un comunicato ufficiale di “non escludere l’eventualità che altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli oggetto di allerta possano essere presenti sul mercato. Per questo le autorità raccomandano di consumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (portandoli a 100°C) per almeno 2 minuti, non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (ad esempio la superficie di una crostata, semifreddi, yogurt ecc., lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati.”