Esiste una linea di confine tra la decenza e l’indecenza, tra quello che si può dire e quello che proprio no. I maschietti si raccolgono, ovviamente, quasi tutti nella metà sbagliata. Facebook, Twitter e gli altri social sono l’arma più potente a loro disposizione per dare voce a quei pensieri che non sono poi tanto combiati dai primi stadi evolutivi delle scimmie. Ed è questo che, sovente, dimostrano di essere: l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo. Solo con un profilo Facebook e status sempre aggiornati.

Noi di Blog di Lifestyle abbiamo così classificato le cento dita rachitiche e irsute, le dieci mandibole ciondolanti, i venti occhi spiritati, insomma, i dieci tipi umani che si celano dietro lo schermo e che deliziano noi fruitori dei social con aggiornamenti per cui meriteremmo l’invasione aliena.

1. Il commentatore sportivo

Prevede prima della partita, commenta durante, critica dopo: la sua vita è dedicata interamente al giuoco del calcio. Nessuna forma di relazione sociale, nessuna testimonianza riguardo la sua reale esistenza. Solo un fosso sul divano, la Peroni animata e le congiuntivite per la troppa tv. La gente lo tiene alla stessa distanza preventiva che dovrebbe mantenere lui da quel cubo luminoso.

2. L’instagrammatore di fulmini

Una cosa la apprezzo degli instagrammatori di fulmini: la tenacia. Loro sono lì, sempre affacciati alla finestra, con la fotocamera dell’iPhone attiva e la pagina Facebook aperta. Attendono la tempesta, come un Nostromo coraggioso e quando arriva provano a immortalare la forza della natura. Amici instagrammatori, volevo dirvi che con 7 megapixel la foto viene una m***a.

3. Il biografo

“Doccia time”, “letto time”, “pappa time”. Il biografo scansiona ogni istante della sua vita e lo condivide con il web, come se fosse in un reality show. Caro biografo, aspettiamo tutti, e con molta ansia, il “suicidio time“.

4. Il burlone

Simpatico come il ciclo mestruale quando hai i pantaloni bianchi. Come il numero 14 quando hai il 147 in coda alla posta. Simpatico come pochi per fortuna. Il burlone passa il suo tempo a condividere le stramberie più assurde, ma soprattutto a riderne. La sua evoluzione si è fermata al sesto mese di vita, quando bastava una pernacchia della zia per farlo sganasciare. Mai sentito quel proverbio del riso che abbonda sulla bocca degli stolti?

5. L’animale politico

Aristotele ha definito l’uomo come “animale politico“, e molti pseudo esperti sembrano essere entrati troppo nella parte. L’invettiva, la distruzione del sistema e della situazione attuale, i soliti nomi in bocca e qualche frase letta sui giornali, li rendono sociologi e filosofi esperti. Un gruppo segreto su Facebook in stile massoneria, che vi raccolga tutti. Grazie.

6. Il poeta di Facebook

Hanno il mare dentro, piangono davanti agli occhi di un bambino, scaldano anime con le loro mani, idealizzano fanciulle che no, non gliela daranno mai. Qualcuna per favore si immoli, altrimenti non ne usciamo più.

7. Il sessista

Abbiamo due varianti di questo tipo umano: il maschilista e il femminista. I primi ostentano superiorità come se Dio, durante la creazione, avesse in mente una gara tra sessi. Disprezzano e reificano le donne, ne criticano usi e costumi con dichiarazioni oscene. Mostrano di non volerla e alla fine non la avranno. I secondi difendono a spada tratta le signore, come i cavalieri dello zodiaco. E come se le donne nel 2014 avessero bisogno di loro per sentirsi comprese e uguali. Al contrario, loro mostrano di volerla e alla fine non l’avranno.

8. Il cancellettaro

#Il #cancellettaro #parla #così. L’hashtag è il suo mestiere, la sua firma, la sua didascalia. Ve lo devo dire: eravate meglio quando usavate il cancelletto per l’addebito delle chiamate.

9. Il polemico

Il mondo intero dovrà pagare per la sua eterna insoddisfazione e frustrazione. Il polemico è come Puffo Brontolone: tutti lo evitano, ma lui deve comunque dire la sua. Caro polemico, ti direi “take it easy”, ma avresti da ridire comunque.

10. Il food blogger

Colazione, pranzo, merenda, cena. Questi momenti conviviali, in cui il palato gioisce, scandiscono la sua giornata. Non è un food blogger, vuole solo mostrare fuori quello che poi rivedremo sui suoi fianchi. Il gusto è il senso più sviluppato che ha, è il perché debba coinvolgere noialtri a non avere senso.

Una soluzione, cari internauti, alla fine c’è: “segnala come spam“.