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Ci siamo: è il primo giorno della nostra nuova vita dopo l’università. Niente risvegli bruschi, nessuna lezione da seguire e sopratutto nessun libro da studiare. Inizia un nuovo ciclo in cui dobbiamo darci da fare per dimostrare al mondo chi siamo realmente e quanto valiamo. Poi arrivano quei giorni in cui mandi curriculum su curriculum; passano mesi e poi anni in attesa di una svolta, un cambiamento nella nostra vita, restando in attesa di una risposta positiva, mentre guardiamo quella pagina di posta elettronica che non si aggiorna mai, ma resta fissa sempre sulle stesse email di pubblicità e spam.

Il lavoro dopo l’università comincia così: senza una paga, sgobbando duramente per la gloria, senza ricevere un ringraziamento. Viviamo in una realtà ostile, dove circolano sempre gli stessi nomi delle stesse persone, mentre noi, che ci chiamiamo Nessuno, non abbiamo la minima possibilità di dimostrare chi siamo prima di essere etichettati. Sogniamo una realtà diversa, dove ciò per cui abbiamo studiato duramente durante l’università, venga messo in pratica con il lavoro che aspettavamo e per il quale bramavamo dieci anni fa.

La realtà può però colpirci duramente ed è tempo di affrontarla. Il problema delle università italiane è questo: si studia tanto e ci si laurea senza avere la preparazione adeguata per il mondo del lavoro. Non esiste l’opportunità; per citare una canzone, solo “uno su mille ce la fa”, ma per anni si hanno aspettative e speranze che scompaiono, sostituite da sentimenti di negatività, delusione e sconforto.

Che fare? Dobbiamo rinunciare al nostro lavoro dei sogni? È proprio quando abbiamo voglia di mollare tutto che dobbiamo rimboccarci le maniche e dare del nostro meglio, anche se la carriera che sognavamo di fare inizialmente non era quella che stiamo svolgendo ora. Il lavoro dei nostri sogni esiste, non è impossibile. Il segreto è perseverare, sperare e impegnarsi, ma senza dimenticarci di sognare.