Mostri giapponesi

Mostri giapponesi su Whatsapp: attenti a Momo!

Dopo il Blue Whale arriva Momo, uno spirito giapponese che potrebbe invadere il vostro telefono e che spinge i ragazzi al suicidio.

Ma attenzione: c’è molto di più sotto.

Mostri giapponesi su Whatsapp: Momo, il suo gioco suicida

Si chiama Momo ed è un mostro giapponese. Il gioco inizia semplicemente: s’inserisce il suo numero su Whatsapp e viene aggiunto fra i contatti.

L’immagine che appare nel profilo è quella di un viso di donna deforme con sorriso inquietante ed occhi grandi (si scoprirà poi essere una statua realmente esiste in un museo horror giapponese).

Tutto parte da una ragazza che posta una foto di Momo su Instagram. Qualcuno sfida a contattarla, se lo si fa si ricevono foto terribili e soprattutto si deve continuare una catena, cioè inviare sfide ed inviti ad altre persone altrimenti si riceveranno maledizioni e via dicendo.

Ci sono anche audio inquietanti ed inviti espliciti al suicidio.

Al momento i numeri di telefono associati a Momo sono diversi, cosa che può spiegarsi facilmente in termini di emulazione del fenomeno. Quelli più diffusi (e che non riporteremo, perché è possibile che gli utenti stiano avendo dei problemi con tutta questa storia) hanno per prefisso +81, +57 e +52, corrispondenti a Giappone, Colombia e Messico.

Mostri giapponesi su Whatsapp: la leggenda di Momo

Momo in realtà sarebbe un ubume, lo spirito di una donna morta per una tragedia che perseguita i viventi, in realtà non li minaccia ma chiede aiuto. Molte leggende la identificano come un uccello leggendario che la tradizione dipinge come la reincarnazione di una donna morta di parto.

La statua di Momo effetivamente ha un viso ed un busto di donna innestato su due zampe di uccello.

Ma chi ha fatto la foto per avviare la catena ha tagliato questo particolare.

Mostri giapponesi su Whatsapp: cos’ha di vero Momo?

Tutto fa pensare ad uno scherzo, o meglio è così che è iniziata. Ma in realtà potrebbe esserci dietro qualcosa di molto più terribile e spaventoso: il marketing.

Sono soprattutto gli adolescenti ed i bambini ad essere incuriositi da Momo ed ad aggiungere il suo contatto.

Chi c’è dietro Momo sta raccogliendo i numeri di tantissime persone.

Per farne cosa? Venderlo ai brand?

Ovviamente ci sono tante “prove” circa la reale esistenza di Momo: chiamate, audio, foto e conversazioni.

Ebbene guardate questo video e fatevi un’idea: https://www.youtube.com/watch?v=GfBKmiUlGig

In molti casi Momo da risposte sensate perciò c’è una persona reale dietro ma in molti casi sembra un boot.

Attenzione ma non ai mostri giapponesi ai truffatori!!!