Casa nuova, vita nuova? Non è esattamente così: esiste infatti un nugolo di microbi che passa indisturbato tra il nostro organismo e le nostre abitazioni. Per questi batteri il nostro corpo non è che un tramite per immettersi nei posti in cui ci stabiliamo: un ecosistema bello e fatto che impiega soltanto 3 ore per impossessarsi di una stanza d’hotel e sole 24 ore per abituarsi a un nuovo appartamento. A rivelarlo è l’Home Microbiome Study promosso dall’Università di Chicago, il primo studio che ha cercato di ricostruire scientificamente il percorso compiuto da batteri e germi nello spostarsi dagli uomini agli ambienti circostanti e viceversa.
Il punto è che, come l’autore della ricerca Jack Gilbert ha dichiarato, esistono microbi capaci di farci aumentare di peso e di influenzare nostro sviluppo neurologico: è giunto, così, il momento di scoprire la loro provenienza. Tra germi e cellule dell’organismo umano il rapporto è di 10 a 1: ciò significa che basta semplicemente toccare qualcosa, starnutire o camminare scalzi per spargere i nostri batteri in un posto.
Mappando le impronte microbiche di 7 famiglie, tra cui 3 sul punto di traslocare, gli studiosi hanno rilevato per ciascuna di loro una determinata marcatura batterica, in grado di seguire il nucleo familiare tanto nella nuova casa, quanto in alloggi provvisori. Nell’arco di 6 settimane, sono stati effettuati a più riprese prelievi di campioni dei germi presenti su mani, piedi e naso di ogni membro familiare, nonché su pavimenti, piani cottura, maniglie e così via. Ne è risultato che sono ben 21.000 le specie batteriche che si muovono dai palmi delle mani a maniglie o piani cottura o dai piedi al pavimento.
È inoltre emerso che i soggetti che convivevano a stretto contatto fisico avevano un’impronta batterica pressoché uguale; i soggetti più distanti – come per esempio i coinquilini – ne hanno mostrate di meno simili. Bambini e persone sottopostesi a cure antibiotiche si sono rivelati i più predisposti a ricevere i batteri altrui. E i migliori donatori di germi? Gli animali domestici, ma niente paura: si tratta di un dato positivo, perché contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario di chi vive insieme a loro – non a caso, lo stesso Gilbert si è preso un cane.
Basta guardare come si distribuiscono e di che tipo sono i batteri, spiega Gilbert, per sapere quanti uomini sono stati in un appartamento e la tipologia di relazione che intercorre tra loro: se hanno mangiato o dormito assieme, o se mantengono le distanze. Studiare la fauna batterica, perciò, potrebbe in via ipotetica essere un metodo infallibile per capire se il partner ci tradisce o se un estraneo sia entrato di soppiatto in casa nostra.