lunedì, 15 Dicembre 2025

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Zach Miko: il modello curvy che cambierà la società (FOTO)

credits photo: newnownext.com

Nell’universo della moda, e più in generale nel mondo, sta avvenendo una rivoluzione e questo è ormai palese. Le passerelle si popolano di modelle curvy e plus-size e, finalmente, nell’immaginario di chiunque viene meno la predominanza di modelli eccessivamente magri per lasciare spazio a figure di tutti i tipi: dalle donne alla Twiggy, passando per quelli più formose alla Sophia Loren o altre dalle curve più morbide. C’è spazio per tutti e il bello non è più appannaggio di una sola categoria. Se ciò è vero per le donne, per gli uomini c’è invece ancora molto da fare.

Gli uomini magri e muscolosi sono ancora visti come i più belli (sempre che la bellezza possa considerarsi oggettiva), ma il primo passo è stato fatto. Ci penserà Zach Miko ad aprire la strada ai modelli over-size e agli uomini dalle taglie forti nell’immaginario femminile.

credits photo: teenvogue.com
credits photo: teenvogue.com

Non che il compito sarà difficile per lui. Basta guardarlo: barbetta, occhi chiari, fisico statuario che infonde senso di protezione. Zach Miko ha 26 anni, è alto quasi due metri e pesa 110 kg di fascino. Non solo bello, ma anche simpatico. Il modello, infatti, è anche attore e comico. Quando ha firmato il contratto per diventare modello si è posto come obiettivo quello di cambiare la società. In una intervista a ‘Teen Vogue’ ha infatti dichiarato: ‘Sono entusiasta di mostrare al mondo che la bellezza è disponibile in tutte le forme e taglie’.

I suoi profili social, ovviamente, sono super seguiti già da prima che venisse notato dalla prestigiosa agenzia americana, la Igm Models, che l’ha notato e voluto fortemente. Il suo account su Instagram, dove spesso sottolinea la sua felicità nel vivere in un corpo senza addominali e imperfetto per quelli che sono gli standard della moda, ad esempio conta circa 55 mila seguaci. Numeri che promettono di lievitare a breve.

Eco Bio Green: è la donna che traina il mercato

Credits photo: cultura.biografieonline.it

Il modo di consumare sta cambiando, così come la concezione del lusso. Se prima si tendeva ad accumulare, ad ostentare ricchezza, oggi il mercato che è in costante crescita è quello del benessere, del rispetto dell’ambiente e dei prodotti biologici. E a trascinarlo sono sempre di più le donne.

La maggior parte delle donne, infatti, al supermercato sceglie bevande biologiche, frutta e prodotti alimentari senza conservanti, abiti realizzati con tessuti organici e anche nello scegliere le vacanze sono molto attente agli ambienti naturali. Una tendenza iniziata negli Stati Uniti, dove, secondo i dati raccolti dalla Organic Trade Association, la vendita di prodotti biologici è aumentata rispetto allo scorso anno.

Ma anche le donne italiane seguono questo trend: 7 su 10 preferiscono prodotti naturali, biologici e rispettosi dell’ambiente. Per le vacanze scelgono location che permettono attività all’aria aperto e l’attività fisica. A trarne vantaggio sono anche il settore del turismo e dell’enogastronomia. Nicola Sorrentino, dietologo e idroclimatologo, docente presso l’Università degli Studi di Pavia, ha affermato: “Anche in Italia si riscontra sempre di più la tendenza internazionale a ricercare il salutismo. E lo fanno soprattutto le donne che, rispetto agli uomini, hanno un rapporto più diretto con il proprio corpo per cui sono attente a scegliere cibo sano, spesso biologico, a curare la propria pelle disintossicandola dalle impurità, a prendersi cura del proprio fisico. Ovviamente ci sono differenze di area geografica, di età, di professione e di approccio culturale. Inoltre, la scelta di prodotti biologici rispecchia un’attenzione più generale per la natura e per l’ambiente perché diminuiscono l’impatto inquinante e sono più attenti all’ecologia”.

Chi sono queste donne green? Generalmente si tratta di professioniste o manager, tra i 30 e i 49 anni, che vivono in grandi città o in metropoli come Roma e Milano, più al Nord che al Sud. Molte di meno sono, invece, le ragazze tra i 18 e i 29 anni. Le donne green italiane sono altamente attratte da tutto ciò che esprime naturalità, come le attività all’aperto, e sono sempre più attente al benessere e alla forma fisica.

Questa tendenza ha contagiato anche le star di Hollywood e dello show business. Tra le amanti dei prodotti bio e della cultura del benessere ci sono Cameron Diaz, Heidi Klum, Jessica Alba, la cantante Ellie Goulding e l’attrice Rheese Whiterspoon.

Paese che vai, gesti che eviti

Chi viaggia all’estero è spesso ignaro di quali siano i costumi abituali del Paese che visita: una leggerezza che può costare figuracce senza uguali. Un semplice “ok” può trasformarsi in un insulto vero e proprio: a Rio de Janeiro, per esempio, unire indice e pollice in segno d’approvazione è qualcosa di davvero offensivo e in Inghilterra mostrare indice e medio – all’apparenza la classica V pacifica – col dorso rivolto verso l’interlocutore è gesto analogo a sollevare il ben più offensivo dito medio.

Ad essere spesso frainteso è anche il contatto fisico, che in alcune nazioni diventa addirittura sinonimo di invadenza.
Così, se in Italia o in Francia mantenere il contatto sia visivo che fisico con l’interlocutore è di gran lunga preferibile allo starsene impalati con le mani in tasca, in Cina o in Germania un atteggiamento del genere sarà senz’altro fonte di disagio, per non parlare della Nigeria dove guardarsi negli occhi è pura sfacciataggine. Attenzione anche alle effusioni amorose, da evitare a meno che non si abbia la certezza che sbaciucchiarsi in pubblico sia una cosa all’ordine del giorno nel luogo in cui si soggiorna.

I modi da tenere a tavola rappresentano un altro aspetto molto variabile da cultura a cultura: il galateo dei paesi mediorientali, per esempio, prevede che non solo non si poggino i gomiti sul tavolo, ma che addirittura non si tocchi niente con la mano sinistra (perché indice di sozzura).
In Francia, è bene appoggiare la propria fetta di pane sul tavolo e non sul piatto. Sorseggiare rumorosamente la zuppa in Giappone è qualcosa per cui nessuno batterà ciglio, ma farlo in Cina ci renderà i peggiori commensali mai visti.

Non solo il mangiare, ma anche il bere può sottostare a etichette diverse: se un russo ci offre della vodka, non c’è altra scelta se non accettarla e scolarcela immediatamente.
Analogamente, anche in Giappone il sakè non va mai rifiutato. In alcuni Paesi, tra cui la Svizzera, non si può iniziare a bere se non si è formulato il brindisi. Ma ogni nazione può presentare rituali differenti a cui attenersi, rituali che regolamentano la direzione da seguire quando si serve da bere, l’ordine dei bicchieri da riempire e persino la mano (destra o sinistra) con cui sorreggere il proprio drink.

Anche la mancia è un costume piuttosto ambiguo: mentre in Italia, in Francia o in Germania non si tratta che di un’attenzione “extra” legata soltanto all’eccezionale qualità del servizio, in America non ci si alza mai da tavola senza aver lasciato al cameriere almeno il 15% del totale che si è speso.

Insomma, l’educazione è anche una questione di gesti: parlare con le mani in tasca è qualcosa di davvero sgarbato in Svizzera, incrociare le caviglie è assolutamente sconsigliabile in Perù, vietato accavallare le gambe o mostrare la pianta dei piedi nei Paesi arabi, e così all’infinito.
Eppure, destreggiarsi tra tutte queste diversità culturali (talvolta davvero incomprensibili) si può: ricordarsi di imparare le più semplici frasi d’interazione nella lingua del Paese visitato (da “salve” a “scusi” a “dov’è il bagno”) ci ingrazierà sempre gli autoctoni, che così non guarderanno a noi come a degli anonimi stranieri ma come a dei potenziali amici, qualsiasi sia la nostra provenienza.

Tezenis nel vortice delle polemiche: ‘L’intimo è sessista’

Credit Photo: Repubblica

La catena di abbigliamento italiana Tezenis finisce in un vortice di polemiche che impazza dal web ai quotidiani locali di Londra. A scatenare la polemica uno scatto postato su Twitter da un passante che immortala la vetrina dello store londinese ritraendo uno slip e commentando: “orrendo esempio di sessismo quotidiano” .

Twitter

A creare tant scalpore sono un paio di slip neri sui quali è riportato un nastro adesivo giallo con su scritto “Crime scene”, letteralmente “scena del crimine”. Ed è subito accusa. Gli utenti di Twitter si schierano contro il marchio Tezenis ritenendo il nuovo capo intimo una vera e propria esortazione alla violenza. L’accusa è finita sulla pagine del quotidiano Telegraph il quale ha subito messo al corrente l’azienda di moda segnalandogli le proteste messe in atto dal pubblico del social network in cui regnano i cinguettii. Il negozio di intimo Tezenis incriminato è situato in Oxford Street, ma il capo è stato subito rimosso dalle vetrine. e hanno però assicurato la vendita, anche se per un breve periodo di tempo e garantendo l’esclusiva nell’unico store inglese del noto brand italiano.

Twitter (2)

Il capo intimo, sessista o meno, è senz’altro il più chiacchierato del momento e sta scatenando la curiosità di molti.