sabato, 8 Novembre 2025

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Il giro del mondo in un bacio (FOTO)

Credit: redesignrevolution.com

L’hanno dipinto i pittori, ne hanno parlato poeti e scrittori, e Edmond Rostand ha definito il bacio niente mano che “un apostrofo rosa fra le parole ‘t’amo'”.
E se invece il bacio fosse un apostrofo rosa fra le parole “vuoi girare il mondo con me”?

Kendrick Brinson e David Walter Banks, hanno fatto dei loro baci, o dei loro viaggi – dipende dai punti di vista – una vera e propria avventura romantica. Questa coppia della Georgia ha unito l’amore per i viaggi, l’amore per loro stessi, e l’amore per la fotografia in un unico, divertente ed emozionante fotoprogetto.
Loro due, coppia sposata, si sono incontrati per la prima volta all’Università della Georgia, entrambi studenti di fotografia. Innamorati di una fotografia fatto da un loro amico proprio durante il periodo universitario, Kendrick Brinson e David Walter Banks hanno deciso di ripetere fedelmente quel bacio.

Pochi mesi dopo dal fatidico scatto, mentre erano in vacanza in Kansas, si imbatterono in un campo vuoto, che attirò i due per la bellezza e i colori. E così, con grande attenzione alla posa, partì nacque il loro fotoprogetto – seguitissimo sopratutto su Instagram – #brinsonbanksing.

Sperduti in un deserto, avvolti dal muschio di un bosco canadese, vezzosi al lunapark di Santa Cruz, con lo sfondo del Pyramid Lake in Nevada. Ovunque viaggiano, in qualsiasi luogo visitato, non può mancare la foto.
Il loro giro del mondo è questo, immortalato in un bacio.

Questo progetto ha catturato l’attenzione di migliaia di loro follower in tutto il mondo, ispirando addirittura altre coppie, estranee ai fotografi della Georgia, a ricostruire la posa, pubblicandola poi con l’hashtag #brinsonbanksing.

Alla domanda “Riuscirete a continuare questo fotoprogetto sui baci?” Kendrick Brinson risponde: “As long as David’s back holds out, we hope to do it until my hair is gray”.

[Credit: huffingtonpost.co.uk]

A Tokyo, l’ostello per gli appassionati di libri

Mancano poche settimane all’apertura di un ostello decisamente particolare: nei sobborghi di Tokyo infatti sorgerà ben presto Book and Bed, il sogno di chiunque ami i libri. Gli ospiti della struttura avranno il privilegio di dormire in camerate concepite come vere e proprie biblioteche.

Certo, non sarà la situazione ideale per gli amanti della privacy: i visitatori dormiranno in piccole capsule o su letti a castello costruiti tra gli scaffali ricolmi di classici letterari. In parole povere, Book and Bed diventerà il parco-giochi di tutti coloro che hanno sempre sognato di ritrovarsi bloccati in un negozio di libri dopo l’orario di chiusura.

L’ostello aprirà, per la precisione, ad Ikebukuro, distretto commerciale nel sobborgo di Toshima, questo settembre: assecondando i desideri di molti turisti stranieri, all’interno della struttura saranno presenti collezioni di libri a cura della Shibuya Publishing & Booksellers. L’unica cosa che resta ancora un mistero è il prezzo, visto che le tariffe per notte non sono state ancora rese note.

Potrete godervi un libro circondati da tutti i comfort, a letto, in un’atmosfera rilassante anche se vi trovate nel cuore di Tokyo” – ha puntualizzato uno dei rappresentanti della società – “Invitiamo tutti a vivere quest’esperienza qui da noi“. Book and Bed rappresenta così l’ultima novità in fatto di sistemazioni strambe presenti nella capitale nipponica, che questo mese ha visto anche l’apertura del Weird Hotel, albergo in cui tutti i dipendenti (tra cui un minaccioso dinosauro e un umanoide-donna alla reception) sono dei robot.

Per non parlare dell’hotel dedicato a Godzilla che ha aperto verso l’inizio dell’anno a Shinjuku, con richiami al gigantesco mostro in ogni zona condivisa e privata e un’enorme testa di Godzilla che guarda verso il basso, fissando i passanti.

Settimana Mondiale del Luogo Comune. Le frasi più divertenti

Idea semplice ed estremamente divertente quella di JediGian Gianni Spoldi, Aldo Dell’Accio e Barbara Suber. Sono gli ideatori della pagina Facebook – nata il 18 giugno – dedicata a un evento particolare: parliamo della Settimana Mondiale del Luogo Comune.

Questo nuovo fenomeno di costume facebookiano, espose pochi giorni fa, sta davvero conquistando il web. Attualmente sono 197,9 mila gli utenti che dopo un semplice “like” hanno partecipato attivamente alla pagina scrivendo luoghi comuni e frasi esilaranti.
L’interazione è stratificata, è diventata un fenomeno nazionale molto divertente, e viene accentuata anche con l’inserimento nella pagina della richiesta di Domande e Risposte, che sta avendo molto successo.

Dal classico “Non ci sono più le mezze stagioni”, e “L’importante è essere belli dentro”, nella pagina ci sono tanti altri luoghi comuni da sfatare ma che per abitudine e consuetudine si sono ormai insediati nella nostra vita quotidiana.

Eccone alcuni:

Il problema non sei tu, sono io

Il nero snellisce

Le bambine maturano prima dei maschietti

*Cilecca* – Ti giuro è la prima volta che mi succede

I figli unici sono tutti viziati

Domani mi alzo presto e studio

Non è che non ti amo, è che non ti merito

Ho bisogno di ritrovare me stesso/a

Ti faccio sapere

Non esistono più gli uomini di una volta

Le donne non sanno guidare

Meglio vestirsi a cipolla

“Hai una sigaretta?” “No guarda l’ho appena scroccata”

Era un bravo ragazzo

La prima impressione è quella che conta

In amore vince chi fugge

È intelligente ma non si applica

Gli italiani sono tutti mammoni

Siamo solo amici

Gli extracomunitari ci rubano il lavoro

Con la laurea in giurisprudenza puoi fare tutto

Chi mi ama mi segua

Chiusa una porta si apre un portone

Si stava meglio quando si stava peggio

Come dormono le donne che aspettano un bambino (FOTO)

creditis: Jana Romanova "Waiting"

Quando le amiche e gli amici della fotografa russa Jana Romanova hanno iniziato a sposarsi e ad avere dei figli, Jana ha cercato un modo per affrontare questo cambiamento.

40 scatti, uno per ogni settimana di gestazione. Prende il nome di “Waiting” il progetto fotografico della fotografa russa Jana Romanova. Le immagini sono disposte in modo da condurre il lettore all’interno del viaggio della gravidanza: se nelle prime immagini le coppie dormono separate, con l’aumentare delle settimane le coppie si avvicinano sempre di più. L’artista ha anche provato a cercare donne che fossero in diversi stadi di gravidanza ma la superstizione russa ha reso tutto più complicato: le donne preferiscono, infatti, non rivelare nulla fino al terzo mese per paura di perdere il bambino.

La grande maggioranza delle coppie non vuole solitamente essere fotografata entro le dodici settimane, per cui la Romanova ha dovuto manipolare l’ordine degli scatti per suggerire che le donne fossero nei primi mesi della gravidanza. In un’intervista ha, infatti, detto: “La prima immagine è di un ragazzo abbastanza robusto e una ragazza molto piccola. Difficilmente potresti dire che è incinta, ma in realtà è al settimo mese”.

come dormono le donne che aspettano un bambino

Gli scatti non vogliono solo fissare le posizioni della coppia durante il sonno: l’attenzione, infatti, si pone anche sugli oggetti che circondano il letto. Sui vestiti lasciati abbandonati sulla sedia, sul telecomando della tv sparso sul pavimento, i libri dimenticati sul comodino. In effetti le camere sono un vero disastro, tutte le coppie, o quasi, dormono su letti singoli o divani e non è perché siano poveri. Ha più a che fare con l’economia dello spazio: le coppie hanno, nella maggior parte dei casi, da poco iniziato a convivere e devono ancora abituarsi a spazi più grandi.

come dormono le donne che aspettano un bambino

Per elaborare uno scatto che rispecchiasse la vita notturna di una famiglia che aspetta un bambino, la fotografa doveva passare la notte nelle loro case, posizionare una scala nella camera da letto e puntare la sveglia alle 6:00 del mattino. Lentamente entrava nella camera della coppia e in due ore lo scatto era pronto. A volte le coppie si svegliavano, soprattutto verso la fine. Gli scatti che costituiscono il cuore di “Waiting” sono, infatti, quelli che racchiudono momenti rubati duranti i primi minuti di lavoro.

come dormono le donne che aspettano  un bambino

C’è una foto a cui Jana Romanova è particolarmente legata ed è quella di un uomo con la barba che dorme poggiando la mano sulla pancia della moglie. Quell’uomo è morto in un incidente stradale in Thailandia e il fatto che il giorno in cui è morto proprio quella foto sia stata scelta come copertina di un festival a cui la fotografa stava partecipando le ha spezzato il cuore. “L’ho vista e volevo morire”, ha rivelato la Romanova.

come dormono le donne che aspettano un bambino

Il progetto fotografico Made in Russia ha riscosso un vero successo e gli scatti hanno fatto il giro del Mondo esposti tra una galleria e un’altra.