venerdì, 19 Aprile 2024

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Stop agli sprechi alimentari, anche l’Italia avrà la sua legge

credits photo: comunicareilsociale.com

Finalmente anche l’Italia avrà una legge che combatte gli sprechi alimentari. La proposta della legge antispreco, arrivata da alcune associazioni e presentata dalla deputata del Pd Maria Chiara Gadda, verrà votata entro mercoledì alla Camera e poi passerà al Senato. Ma i pronostici sono positivi, poiché gode di un forte sostegno bipartisan. Una legge di cui si sentiva l’assoluta necessità, considerando che, stando ai dati diffusi da Last Minute Market, solo nel nostro Paese si gettano via 8 miliardi di euro in cibo. Ma cosa prevede?

Lo scopo è quello di sensibilizzare ad un uso più sostenibile delle risorse e di favorire l’utilizzo di prodotti ancora di buona qualità (non solo cibo, ma anche farmaci) da parte di associazioni di volontariato. Si tratta di prodotti che oggi vengono gettati a causa delle lunghe procedure burocratiche.

La nuova legge prevede incentivi per chi decide di donare e l’eliminazione degli ostacoli che un donatore incontra. Ad esempio, al momento, chi intende donare eccedenze alimentari deve rilasciare una dichiarazione almeno 5 giorni prima dalla donazione. Con la nuova legge, invece, basterà una dichiarazione consuntiva a fine mese che possa garantire la tracciabilità dei prodotti donati. Qualcosa di diverso, insomma, dalla legge francese, che invece punta a penalizzare chi spreca. “Punire chi spreca serve a poco, la cosa importante da capire è che gli alimenti recuperati non sono rifiuti, ma il prolungamento del cibo buono. E questa legge lo dice chiaramente, perché si fonda sul concetto di dono“, ha affermato Maria Chiara Gadda.

Un obiettivo importante della legge è quello della responsabilizzazione del cittadino: “Ad esempio abbiamo voluto ribadire che i prodotti con la dicitura ‘da consumarsi preferibilmente entro’ possono essere usati anche dopo la scadenza, sottolineando la differenza appunto fra termine minimo di conservazione e data di scadenza. O che il pane invenduto entro le 24 successive alla produzione è ancora buono e può essere donato. Abbiamo poi introdotto la possibilità di donare beni alimentari confiscati – cosa che già avviene ma solo a discrezione dei magistrati – purché integri e sicuri dal punto di vista igienico-sanitario. Inoltre le associazioni di volontariato, accordandosi con l’imprenditore agricolo, possono recuperare i prodotti che rimangono a terra durante la raccolta. Infine la legge garantisce ad attività commerciali e produttive in genere uno sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale alla quantità di cibo donato“, ha infatti spiegato la deputata Gadda. Il testo della nuova legge, ovviamente, non è così semplice come può sembrare: deve occuparsi di normative sulla sicurezza alimentare evitando di facilitare la via della speculazione, del mercato nero e dell’evasione.

India, un frigo per sfamare i bisognosi fuori dal ristorante (FOTO)

frigo per sfamare i bisognosi
Credit: mashable.com

Il ristorante Pappadavada di Kochi in India ha trovato una soluzione originale e utile contro lo spreco di cibo, un frigo per sfamare i bisognosi fuori dal locale e attrezzato per contenere tutti gli avanzi. L’obiettivo è quello di riempire costantemente il frigo di cibo e permettere ai senza tetto che gravitano in zona di poter sfamarsi ad ogni ora del giorno.

Kochi è una città portuale del distretto federale di Kerala e, come ogni città indiana, è molto popolosa e tanta gente vive sotto la soglia di povertà. Così la giovane proprietaria del ristorante Pappadavada ha avuto l’idea dopo aver visto di notte una senza tetto che svegliata dalla fame frugava tra l’immondizia alla ricerca di qualcosa con cui sfamarsi.

frigo per sfamare i bisognosi

Pochi giorni dopo fuori dal locale è spuntato l’enorme frigo. Anche tanti cittadini di Kochi che possono permetterselo sono stati invitati a donare cibo scrivendo sulla confezione anche la data di scadenza.

frigo per sfamare i bisognosi

Per Minu, che lo rifornisce ogni giorno con 70/80 pasti, il frigo è Namna Maran l’albero della vita.

“I soldi sono nostri, ma le risorse appartengono a tutti” ha spiegato Pauline Minu all’Huffington Post. “Puoi sprecare i tuoi soldi, ma se lo fai con le risorse, sprechi un bene che appartiene alla società”

La Disney e la passione fetish per i piedi (FOTO)

credits photo: deejay.it

Spesso la Disney è stata accusata di nascondere nei suoi cartoni messaggi subliminali, ma poche volte si è fatto caso alla passione, quasi definibile fetish, per i piedi. L’importanza riservata a questa parte del corpo è chiara in Cenerentola e lo si è potuta notare nella trasposizione cinematografica, ma avete mai fatto caso che è presente in quasi tutti i film di animazione dell’azienda?

Biancaneve

credits photo: movieforkids.it
credits photo: movieforkids.it

Biancaneve è il primo film di animazione prodotto dalla Disney. Uscito nel 1937 presenta già una certa attenzione per i piedi. Vi state chiedendo quando? Nel momento in cui la bella principessa balla con i nani i suoi piedi sono sempre al centro dell’attenzione e attirano, in particolare, gli sguardi di Eolo che cerca di seguirli con molto impegno.

Bambi

credits photo: deejay.it
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Non si tratta di una principessa ma è comunque uno dei personaggi più amati tra quelli prodotti dalla Disney: Tamburino, il simpatico coniglio che esprime i suoi sentimenti attraverso i piedoni.

Cenerentola

credits photo: kids.screenweek.it
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Cenerentola è la fiaba per eccellenza in cui un piede può fare la differenza. La principessa possiede il piede perfetto per delle scarpette di cristallo che le cambieranno la vita. Inutili gli sforzi delle altre fanciulle, tra cui le odiate sorellastre, che provono a mostrare i loro piedi e a infilarli nella scarpetta. Solo lei riesce ad indossarla e, di conseguenza, a sposare il tanto amato principe.

Alice nel paese delle meraviglie

credits photo: optimaitalia.com
credits photo: optimaitalia.com

Quando Alice, dopo aver mangiato i biscotti del Bianconiglio, diventa gigante la prima cosa che ci viene mostrata di lei sono i suoi piedi.

Peter Pan

credits photo: deejay.it
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In Peter Pan vediamo la fatina Trilly che, in preda alla gelosia, rivela a Capitan Uncino il nascondiglio del suo amico. Come lo fa? Attraverso i piedi, ovviamente. Intinge i suoi piedini da fatina nell’inchiostro e segna su una mappa la via da percorrere.

La Bella addormentata nel bosco

credits photo: megghy.com
credits photo: megghy.com

Aurora vive nel bosco in una casetta isolata dal mondo e, a quanto pare, lontana dai calzolai. La principessa se ne va per il bosco a piedi nudi, danzando, cantando e accarezzando con la pianta del piede l’erba fresca.

La Sirenetta

credits photo: deejay.it
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Come in Cenerentola anche in questo film i piedi hanno grande importanza. Ariel combatte e si caccia in grossi guai pur di ottenere un paio di piedi. Ma non sono solo i piedi della principessa ad essere messi in mostra. In una scena, quella in cui il gabbiano Scuttle tenta di capire se Eric è vivo, vengono fatti vedere anche quelli del principe.

La Bella e la Bestia

credits photo: deejay.it
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Nel lungometraggio del 1991 si sfoggiano un gran numero di piedi. Prima quelli esibiti con disinvoltura da Gaston, che chiede a Belle di massaggiarli. A questo punto la principessa, alla ricerca del padre, si imbatte nella Bestia e qual’è la prima cosa che vede di lui? Proprio le zampe. Infine, quando la Bestia si trasforma in principe, la sua prima parte umana che viene mostrata sono, appunto, i piedi.

Aladdin

credits photo: disney.wikia.com
credits photo: disney.wikia.com

Aladdin è uno straccione e come tale non può permettersi un paio di scarpe. Per questo anche lui, come la principessa Aurora, se ne va in giro mostrando i suoi piedi.

Pocahontas

credits photo: disney.wikia.com
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Se Cenerentola si dispera a causa di un paio di scarpe, Pocahontas non sa nemmeno cosa siano e con i suoi piedi liberi fa di tutto: corre sulle pietre, nuota e controlla la temperatura dell’acqua.

Toy Story

credits photo: deejay.it
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Non importa se c’è di mezzo la collaborazione con la Pixar, ma anche in questo caso i piedi sono importanti per la storia. Infatti ogni giocattolo ha scritto, proprio sotto il piede, il nome del bimbo che lo possiede.

Il gobbo di Notre Dame

credits photo: deejay.it
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Come Aladdin e Aurora anche la zingara Esmeralda se ne va in giro mostrando i suoi bei piedini nudi adornati da deliziose cavigliere.

Hercules

credits photo: deejay.it
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Megara ha dei piedi molto attraenti ed è per questo che li mostra spudoratamente ad Hercules per conquistarlo.

Mulan

credits photo: deejay.it
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Dopo che Mulan decide di cambiare vita e di travestirsi da uomo per andare a combattere al posto del padre la prima cosa che vediamo di lei, anche prima del nuovo taglio di capelli, sono i piedi nudi.

Tarzan

credits photo: deejay.it
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Tarzan se ne va in giro per la foresta a piedi nudi e riesce a contagiare anche la sua Jane, che per seguirlo si lascia andare e si libera di ombrellino, acconciatura e scarpe.

Come d’incanto

credits photo: deejay.it
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Come d’incanto inizia con una parte animata disegnata dalla Disney dove uno scoiattolo si attacca, con entusiasmo, al piedino della principessa Giselle.

La principessa e il ranocchio

credits photo: deejay.it
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Tiana, la protagonista de “La principessa e il ranocchio”, fa proprio di tutto con i piedi: dallo spegnere la sveglia al servire ai tavoli.

Rapunzel

credits photo: deejay.it
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In Rapunzel i piedi sono spesso al centro dell’attenzione. Sono la prima cosa, insieme ai capelli, che Flynn vede della futura amata e quando, finalmente libera, Rapunzel poggia il piede sull’erba esplode di gioia. Oltre i piedi della principessa sono mostrati anche i piedi, con sei dita, di un brigante.

Frozen

credits photo: deejay.it
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Grande valore simbolico hanno, infine, i piedi di Elsa, che li usa per sprigionare tutto il suo potere, costruendo un enorme e bellissimo castello di ghiaccio.

Amore, i social potrebbero aiutarvi nel trovarlo

Vi è mai capitato di mettere mi piace alla foto di un perfetto sconosciuto? Di avere, insomma, pigiato due volte sullo schermo per regalare un cuoricino a qualcuno mai visto prima?
Le commedie rosa ci hanno abituato a ogni tipo di incontro amoroso: intrecci impensabili sono spesso la base dei matrimoni più felici. Almeno nei film.
Nella vita la verità è che ci si imbatte in storie che non esistono, o meglio, che non esistono fuori dal web. Nel senso che una volta uscite da li muoiono d’asfissia, proprio come un pesciolino strappato a tradimento dal mare.

Ogni giorno centinaia di migliaia di persone si conoscono grazie ai social network: Facebook, Twitter ed Instagram creano infatti una rete fittissima di contatti, nella quale, se si è fortunati, può capitare di trovarsi.
E se per molti i flirt rimangono intrappolati nella tastiera, senza mai prendere forma nella realtà, così non è stato per Andrew Darling e Nicole Dummond, convolati a nozze dopo essersi conosciuti per caso su Instagram.
Eppure la distanza tra loro era di appena 4 miglia, ma i due, stando al loro racconto, non si erano mai incontrati prima.
Entrambi nel settore delle risorse umane, devono a Instagram la loro unione felice.
Quando si sono conosciuti Nicole era impegnata con un’altra persona, della quale subito confessò di non essere ‘really in love’. E come nelle sceneggiature più zuccherose, i due sono partiti per un viaggio lunghissimo che li ha portati da Londra fino a New York.

Ma questi due ragazzi non sono gli unici ad essersi conosciuti in questo modo: anche Jess Macdonald e David Angell si sono incontrati grazie alle proprie fotografie condivise: Trafalgar Square è stata cornice del loro primo vero incontro d’amore.
Se si è in cerca dell’anima gemella è bene dunque spulciare tra i like che riceviamo sui social: chissà che non si nasconda un perfetto Mr. Big dietro una notifica qualunque.