lunedì, 11 Dicembre 2023

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Miss Italia 2015: chi vincerà?

photo credits: urbanpost

Ancora un giorno e scopriremo chi si aggiudicherà il titolo di più bella d’Italia. Domani, infatti, solo una delle 33 ragazze rimaste in gara porterà a casa gioia, soddisfazione ed una bella corona.
Le ultime tre Miss vincitrici del concorso sono state tre perle siciliane: Giusy Buscemi nel 2012, Giulia Arena nel 2013 e Clarissa Marchese nel 2014. Chissà se anche domenica sarà di nuovo una siciliana ad indossare la fascia di più bella d’Italia?

Tra le 33 finaliste troviamo diversi tipi di bellezza. Oltre alle classiche bionde e more, quest’anno si fanno notare anche le curvy: come la studentessa di Ventimiglia Chiara Barbaro e la campana Vincenza Botti.
Non sono da meno neanche quelle che vengono definite le nuove Denny Mendez, ovvero: la venticinquenne italo-nigeriana Osarem Mangano e la ventenne Alam El Brinis.
Figlia di genitori brasiliani e nata in Italia Giuliana Ferraz, che rappresenta la Lombardia.
Amanda Munini, slovacca per parte di mamma, è un perfetto connubio tra bellezza dell’est e bellezza mediterranea.
Particolare come Miss anche la campana Noemi Bosco, in quanto sarebbe una reginetta con i capelli rossi.
Tra i volti delle aspiranti miss, spicca anche quello della tatuata Chiara Roman, che a soli ventidue anni ha già festeggiato il suo primo anniversario di matrimonio.
In continua evoluzione e cambiamento l’ideale di bellezza che premia corpi, colori e lineamenti sempre più variegati. A dispetto del vecchio ideale di Miss, che vede gareggiare tante ragazze con gli stessi tratti fisici,le stesse passioni ed interessi personali e le stesse origini.
Domenica sera, su La7 Simona Ventura condurrà la serata dell’incoronazione, giudici dell’evento: Joe Bastianich, Vladimir Luxuria e Claudio Amendola. Ospiti dell’ultima serata a Jesolo, invece: Massimo Ferrero– goliardico presidente della Sampdoria- Giusy Ferreri, Baby K e Morgan.
Nell’attesa che precede la serata di domenica, noi di Blog di Lifestyle incrociamo le dita affinché vinca la migliore e ci auguriamo che Miss Italia 2015 sia una ventata di freschezza, novità ed esempio per ogni ragazza italiana.

Vacanze, meglio mare o montagna?

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Beh, si sa, noi italiani quando progettiamo una vacanza subito pensiamo ad andare in un posto di mare, dove finalmente rilassarci tra un bagno e qualche sport per ingannare il tempo.
E se per molti la spiaggia rappresenta l’unico vero esempio di vacanza, altri detestano il caldo afoso e la folla, preferendo godersi un po’ di relax in luoghi più freschi e meno affollati.
C’è chi dunque si reca in montagna per respirare un pò di aria pulita, per rigenerare il fisico e la mente e per staccare la spina dalle fatiche lavorative.
Ma quali sono i vantaggi del mare? E della montagna?

Beh, partiamo con il dire che l’andare a mare è un atto decisamente liberatorio: riporre gli indumenti per sdraiarsi al sole dona un senso di libertà incomparabile, capace di ricongiungere l’animo umano con la natura circostante. Poi, diciamocelo, la vita da spiaggia non è poi così male: sono tutti più felici, tutti più chiacchieroni e disponibili a fare amicizia. L’estate italiana è il momento ideale per allargare le proprie conoscenze, per rimorchiare e, perché no, per trovare l’amore. Siamo tutti più belli, abbronzati e sorridenti, perché rinunciarvi?
L’estate made in Italy è uno stato mentale di beatitudine, perfetto per i single e adatto a persone di tutte le età. E poi, francamente, noi vantiamo le spiagge più belle d’Europa (e forse anche del mondo).

Se per molti la calura estiva stimola la felicità, per altri il pensiero di stazionare in spiaggia è un vero e proprio incubo.
Ci sono infatti situazioni nelle quali il mare diventa una situazione di stress ulteriore per via delle temperature proibitive, della grande affluenza di questo periodo e della impossibilità di godersi uno spazio vitale che sia più grande di un fazzoletto.
L’estate ‘affollata’ in effetti non è la migliore situazione possibile; basta poco per rendere la vacanza una ulteriore fonte di stress e disagio.

Proprio per chi detesta le attese e le masse è indicata la montagna: paesaggi sterminati dove potere abbandonare lo sguardo verso l’infinito, temperature fresche e poca gente che ciondola intorno. Insomma, per fare una scelta bisogna capire i propri bisogni e ritenersi fortunati per l’essere nati in Italia: un paese straordinario che offre paesaggi e condizioni di tutti i tipi.

L’Inghilterra celebra i primi matrimoni gay

Tra venerdì e sabato, pochi minuti dopo la mezzanotte, il Regno Unito ha celebrato ufficialmente il primo matrimonio gay, dopo che le unioni omosessuali sono diventate legali. Dimostrazione di un paese civile, in cui la maggior parte dei cittadini britannici si è dichiarata favorevole alla riforma, accogliendo il cambiamento con entusiasmo. Secondo un sondaggio infatti sono due terzi quelli che li sostengono, con grande appoggio da parte dei giovani inglesi.

Lo stesso David Cameron, primo ministro inglese e membro del partito dei Conservatori, ha definito il momento “storico”, ma anche i leader di tutti i principali partiti politici inglesi hanno accolto favorevolmente le prime nozze omosessuali. Le bandiere arcobaleno sono sventolate oggi su alcuni edifici governativi, segno di un profondo cambiamento in un Paese che fino a pochi anni fa proibiva la promozione dell’omosessualità.

l'inghilterra celebra i primi matrimoni gay

“Questo fine settimana è un momento importante per il nostro Paese. Per la prima volta, le coppie che si sposeranno non saranno composte solo da donne e uomini, ma anche da uomini e uomini, donne e donne” ha aggiunto Cameron, seguito dalle dichiarazioni di Nick Clegg, leader dei Lib-Dem, che ha dichiarato che il Regno Unito sarà un “luogo differente”, mentre Ed Milliband, del partito Laburista ha detto che si tratta di “un momento incredibilmente felice”.

La legge che rende legali i matrimoni gay in Inghilterra e Galles era stata già approvata nel luglio del 2013, occasione in cui tutti e tre i principali partiti inglesi si sono dimostrati favorevoli e in cui le uniche voci contrastanti sono state quelle della Camera dei Lord e di alcuni gruppi religiosi.

Peter McGraith e David Cabreza sono stati una delle prime coppie a pronunciare il fatidico sì pochi minuti dopo la mezzanotte, nel quartire londinese di Idlington. Due scrittori di 49 e 42 anni, genitori di due figli e insieme da 17 anni. A fare da testimone all’unione dei due, Peter Tatchell, conosciuto per essere un veterano dell’attivismo dei diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transgender del Regno Unito, nonché eccentrico sostenitore del movimento per la difesa dei diritti civili.

Alle 0.10 è stata invece la volta di Sean Adl-Tabatabai e Sinclair Treadway, che si sono sposati davanti a un centinaio di persone in un quartiere di Camden. Ma anche Neil e Andrew, così come Nikki e Tania hanno celebrato ufficialmente la loro unione nella scorsa notte. Sono più di 500 le coppie omosessuali attese nei prossimi giorni, che dopo una vera e propria lotta per i diritti – che continueranno a portare avanti ancora per molto tempo – sono riuscite a coronare il proprio sogno e a sostenere con forza l’amore, in grado sconfiggere tutto.

La domanda ora sorge spontanea. A quando il fatidico “sì” dell’Italia? Il Bel Paese rimane ancora ancorato alla tradizione e il cambiamento si prospetta ben lontano.

La vita da single costa il 66% in più di quella di coppia

Sembra costare cara, secondo uno studio della Coldiretti, la piacevolissima libertà data dalla vita da single.

L’indipendenza nel nido che si è scelto, sembra essere diventata, di questi tempi, un vero e proprio lusso. Un’indipendenza però agognata e sostenuta dal fatto che il numero di persone che decidono di vivere da sole, è cresciuto del 40%.

Un italiano su tre, sceglie questa soluzione, consapevole dell’onere economico di questa scelta. 332 euro al mese spesi da un single, contro i 204 euro spesi dal singolo componente di una coppia: queste le spese medie stimate, a confronto.

Beni alimentari e non, condivisibili dalla coppia e non da un single, incidono pesantemente sul bilancio mensile degli individui. Quale la soluzione? Concretizzare alcuni piccoli accorgimenti in grado di far diminuire, a lungo termine ed in parte, la differenza tra le due scelte di vita.

SosTariffe ha analizzato costi e consumi, ponendo l’accento su alcune pratiche e abitudini, che potrebbero far risparmiare annualmente un ben accetto gruzzoletto.

La prima citata riguarda l’utilizzo del condizionatore. Al costo di acquisto degli apparecchi, bisogna infatti sommare i notevoli costi di esercizio: se un’unità di piccole dimensioni ha un consumo medio di 900W e comporta un consumo di circa 160 euro l’anno, se usato 6 ore al giorno, un’unità centralizzata comporterebbe un consumo di, addirittura, 640 euro annuali. Collocare gli apparecchi nella zona notte, preferire la modalità “deumidificatore”, evitare l’utilizzo nelle fasce orarie serali e alternane l’uso con quello di ventilatori: questi i consigli degli esperti.

Secondo punto su cui porre l’attenzione è quello della mobilità. Gli spostamenti in auto restano più comodi e meno vincolati, ma la scelta dei mezzi pubblici o, se il tempo lo permette, della bicicletta, consente un importante risparmio.

E come non citare poi, i capri espiatori per eccellenza, gli incubi di tutte le casalinghe e non solo: lavatrice e frigorifero.

Per quanto riguarda la prima, è necessario sfatare il mito dell’anti-igienicità delle temperature basse. L’azione battericida si attua, infatti anche nel momento dell’asciugatura, al sole o in asciugatrice. Attendere di avere un carico abbondante e contenersi con i lavaggi e le temperature, saranno la curva sud della parsimonia.

Il frigorifero d’altro canto, resta l’elettrodomestico con la più alta percentuale di consumi: valutare attentamente la classe energetica e il consumo annuo del modello all’atto d’acquisto, orientandosi su apparecchi in classe energetica ‘A++’ o ‘A+++, è la corretta soluzione per tenere a bada la bolletta.

Consigli utili, questi, che costano poco anche in termini di sacrificio. Dopo la coraggiosa scelta di crearsi un nido in solitaria, tocca a quella di risparmiare.