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I cartoni degli anni ’80? I più belli di sempre. Roba che se non fossero esistiti mi avrebbero trovata suicida a 4 anni. Il perché è un’altra storia; basti sapere che quel periodo è l’equivalente in cartoni del principatus di Augusto.
Non esistevano mica i videogiochi come quelli di oggi, né iPad o pc a cui incollare i bambini quando diventavano troppo capricciosi. All’epoca o ti attaccavi ai cartoni oppure al famosissimo tram, e la mia città, ovvero Napoli, non è mai andata troppo forte dal punto di vista dei trasporti.
Ma cosa ci hanno insegnato i protagonisti dei nostri cartoons preferiti?

Occhi di gatto

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Eccole: tre agilissime ladruncole così prosperose che Belen, al confronto, è più piatta di Pina Fantozzi. Ebbene queste tre signorine ci hanno insegnato che le donne possono arrivare dovunque e, soprattutto, che si può mentire al proprio fidanzato senza ritegno (e senza che lui lo venga mai a sapere).

Lady Oscar

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Si tratta di uno dei nostri cartoni giapponesi preferiti, di quelli che sappiamo tutte le battute a memoria e speriamo ancora che Oscar baci Fersen al ballo di corte.
Oscar è una donna vestita da uomo, che si comporta da uomo ma che ama gli uomini. Una sorta di esemplare primordiale di travestito. Che poi avrà pure amato il conte di Fersen, ma credo che una tresca con Maria Antonietta se la sarebbe tirata ben volentieri.

Pollon

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Fantastico essere figlia di un dio dell’Olimpo, con quintali di polverina a disposizione e tanti amici come se fossi a Hollywood durante la prima di un film.
Pollon è una figlia d’arte felice, non come tutta la prole dei divi veri, sempre tormentati e autolesionisti.

Candy Candy

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Lo trovo un cartone molto triste: Candy ci ha insegnato che l’amore può farci davvero tanto male e che la sofferenza può ripresentarsi più volte nell’arco della vita. Tanto vale fregarsene del mondo e pensare solo a se stessi.

I puffi

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Diffidare dagli acidi, specie se non ne conosci la provenienza. Finisce che ti ritrovi in un villaggio con sole due donne a disposizione (di cui una ancora troppo piccola per essere corteggiata), inseguito da un gatto gigante e sottomesso a un vecchio con la barba di Babbo Natale.

Siamo fatti così

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Questo cartone ha deviato la mia mente e la mia idea del corpo umano. Non è mica impossibile che un batterio possa avere la stessa faccia del bullo della scuola? E che i globuli rossi non portino lo zainetto? Io vado per i 30 e ancora non ci credo.