Filler, lifting, trapianto di capelli, ma anche interventi di chirurgia estetica al naso, al seno, ai glutei: quanti non hanno almeno un’amico che abbia fatto ricorso ad una di queste tecniche?
La chirurgia estetica ha un margine di operatività sempre più ampio, così come sempre più richiesto è il suo intervento. Necessita dunque di figure specializzate per correggere i difetti o, in alcuni casi, ricercare la perfezione.
Così nove medici su dieci, in Inghilterra, pretendono che quelle figure siano davvero preparate a intervenire, dichiarando che la semplice formazione NHS sia inadeguata anche per le pratiche più comuni: circa un terzo dei medici ha affermato che i chirurghi dovrebbero seguire una formazione di almeno tre mesi prima di iniettare filler cosmetici e Botox. Stesso discorso per il l trattamento laser per l’acne, il ringiovanimento della pelle e la rimozione dei capelli.
Cosa ne pensano i pazienti? Raddoppiano i tempi di formazione proposti dai medici, dichiarando di pretendere una preparazione di almeno sei mesi per le pratiche suddette. E la British Association of Aesthetic Plastic Surgeons e il British College of Aesthetic Medicine stanno compilando un registro volontario dei praticanti di chirurgia estetica, accuratamente controllati dai medici prima di essere accreditati, in modo che i pazienti possano avere fiducia nella scelta di una clinica.
L’immagine di una persona, lo vediamo ogni giorno, può influire positivamente o negativamente sulla sua vita. Affidarla a persone consapevoli, competenti e allenate, è un diritto.