Ho un ricordo preciso di Stefano Benni, ho meglio del primo suo libro che ho letto. Era il mio compleanno, i miei 18 anni, e un amico mi regalò Il bar sotto il mare. L’ho letto in un paio di giorni e mi ha strappato tante risate ma anche fatto molta compagnia. Da allora ho continuato a leggere Benni, senza mai perdermi un suo libro, e per questo la notizia che sto per darvi mi rattrista.
Vita e formazione di Stefano Benni
Stefano Benni, nato a Bologna il 12 agosto 1947, cresciuto sulle montagne dell’Appennino, Benni ha sempre mantenuto un legame profondo con la sua terra d’origine.
Il soprannome “Lupo”, che amava usare anche sul suo sito personale, deriva da un curioso episodio della sua infanzia: la sua abitudine di ululare di notte insieme ai cani, una “bellissima follia notturna” che raccontava con affetto e umorismo. Dall’inizio della sua carriera negli anni Settanta, Benni ha esplorato diversi ambiti artistici, da scrittore, a giornalista, a sceneggiatore, poeta e drammaturgo. Ha collaborato con importanti testate come L’Espresso, Panorama, Cuore e La Repubblica, contribuendo anche a programmi televisivi e teatrali.
Si è spento oggi, a 78 anni nella sua Bologna natale, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto a ritirarsi dalla vita pubblica, Stefano è morto, nella casa di riposo per artisti Lyda Borelli. La sua morte ha lasciato un vuoto profondo nel panorama culturale italiano, ma la sua eredità letteraria continua a vivere, ispirando lettori con la sua capacità di raccontare la realtà con leggerezza e profondità.
Opere e stile letterario
Stefano è uno degli scrittori e umoristi più amati e prolifici della letteratura italiana contemporanea. La sua vita è stata un intreccio di creatività e impegno, con un linguaggio umanizzato che ha saputo raccontare mondi fantastici e quotidianità con ironia pungente e intelligenza. Noto principalmente per i suoi romanzi e raccolte di racconti che mescolano satira, umorismo e poesia surreale. Tra i suoi capolavori si annoverano Bar Sport, diventato un classico della narrativa umoristica italiana, La compagnia dei celestini, Margherita Dolcevita, Elianto e Terra!. La sua scrittura è caratterizzata da un uso originale di neologismi, personaggi eccentrici e grotteschi, e una critica sottile e intelligente alla società contemporanea. Ha saputo costruire un universo letterario inconfondibile che ha accompagnato generazioni di lettori.
Curiosità e amicizie letterarie
Benni era conosciuto per la sua ironia malinconica e la capacità di reinventare se stesso, tanto che sul suo sito ufficiale parlava di aver costruito almeno dodici biografie diverse per difendere la sua privacy. È stato anche amico fraterno dello scrittore francese Daniel Pennac, di cui ha promosso la traduzione in Italia, consolidando un sodalizio letterario molto apprezzato.
Stefano rimane un protagonista indiscusso della cultura italiana, capace di fondere satira, fantasia e umanità in modo unico e memorabile.
Ed è così che lo ricorderemo.



