Cuties è un film distribuito da Netflix di cui ormai avranno sentito parlare anche i muri perché è stato boicottato ancora prima che uscisse.

Francamente non ero a conoscenza della questione, ho scoperto per caso la faccenda e ho deciso di approfondire.

Cuties: il film scandalo sulle minorenni

La regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré gira nel 2020 il lungometraggio Mignonnes poi distribuito da Netflix con il nome di Cuties.

Amy, originaria del Senegal, ha 11 anni e vive in Francia con la madre ed i fratelli. Il padre dovrebbe raggiungerli a breve con la seconda moglie.

La zia e la madre tentano di inculcare in Amy le credenze religiose islamiche e di farla vivere come in Senegal.

Amy è pero affascinata da un gruppetto di ragazzine disinibite con cui va a scuola.

Ne impara di ogni ed inizia a twerkare cercando di integrarsi fra le sue coetanee.

Il giorno in cui il padre torna per sposare la seconda moglie, Amy si reca al parco per una gara di ballo ma non va come previsto.

Cuties spacca l’opinione: le cancellazioni da Netflix

In America hanno subito deciso di prendere posizione: non si usano minorenni nei film, soprattutto per sessualizzare. C’è chi grida all’incitamento alla pedofilia.

Mole le cancellazioni da Netflix per protesta.

Io ho visto il film e francamente mi è sembrato ciò che è: un documentario sulle bambine che si fingono adulte e usano linguaggi e comportamenti espliciti, in modo sessuale.

E’ vero che ci sono alcune inquadrature, verso la fine, dei sederi (e si potevano evitare) ma è anche vero che non è niente di più né meno di ciò che si vede tutti i giorni per strada.

E’ altresì vero che potevano scegliere attrici maggiorenni che si fingessero minorenni, anche se non so quanto si possa sembrare undicenni.

Temo che molta malizia sia negli occhi di guarda: per gran parte del film vediamo Amy che si relaziona con la madre, le regole, la religione e la cultura. Poi la vediamo cercare di essere diversa, di integrarsi ma nel modo sbagliato. Non ci vedo una sessualizzazione fatta di proposito, non è un film per pedofili.

Ma si sa che i film di critica sociale in America non attecchiscono, vero Joker?