Torniamo a parlare della riapertura del caso Emanuela Orlandi, perché ci sono delle novità.
Abbiamo già parlato di due ipotesi che sono al vaglio, fra le tante, il coinvolgimento del Vaticano e della Banda della Magliana.
Sono ipotesi che per lungo tempo sono state screditate, indicate come false piste ma ora c’è una testimone.

Chi è Sabrina Minardi e cosa sa della scomparsa di Emanuela Orlandi?

Sabrina Minardi, ex amante di De Pedis, è una donna ovviamente molto vicina agli ambienti della Banda della Magliana. Questa donna ha finalmente deciso di parlare e di dire che cosa sa lei in merito alla vicenda.

Ricordiamo che un uomo vicino alla banda della Magliana disse: “Papa Giovanni Paolo II se le portava in Vaticano quelle, era una situazione insostenibile. E così il segretario di Stato a un certo punto è intervenuto decidendo di toglierle di mezzo. E si è rivolto a persone dell’ambiente carcerario. Ne abbiamo parlato qui.
Quindi il coinvolgimento del Vaticano e della Banda della Magliana non sembra più essere in forse.

Sabrina Minardi è stata l’ultima persona a vedere Emanuela Orlandi viva?

La nuova commissione d’inchiesta ha deciso di richiamare come testimone Sabrina Minardi, che già nel 2008 rivelò che una sera si trovava al bar Gianicolo con De Pendis quando Emanuela Orlandi sparì.

Disse che ad un certo punto arrivò una donna in auto: “A bordo c’era una ragazza. Renatino mi disse di accompagnarla alla fine della strada delle mille curve, proprio nel punto in cui c’è un cancello da cui si entra in Vaticano, vicino al distributore. Quando arrivai al punto in cui mi avevano detto trovai un uomo con un cappello a falde larghe, una macchina targata Cv, Città del Vaticano, e gli consegnai la ragazza. Era molto confusa, sembrava drogata, mi disse di chiamarsi Emanuela. Aveva i capelli tagliati pari, come mozzati. Ma io la riconobbi, in quel periodo Roma era tappezzata di manifesti con la sua foto”.

A questo punto lei disse di aver chiesto spiegazioni a Renatino ma lui rispose: “Se l’hai riconosciuta, è meglio che non l’hai riconosciuta”.

Ma cosa ci sarà di vero in tutto questo?