Fedez in ospedale? È una notizia molto fresca.
Ma c’è di più: le indagini sul pestaggio di Iovino proseguono, come prosegue la crisi esistenziale del rapper.
La Rai lo cancella, per motivi di salute, ma pare ovvio che il baratro si è spalancato anche sotto i piedi di Fedez oltre che sotto a quelli della ex moglie.

Fedez in ospedale, la Rai lo cancella


La Rai ha comunicato la cancellazione della partecipazione del rapper al programma di Cattelan “Da vicino nessuno è normale”.
«Come concordato con l’ufficio stampa dell’artista, comunichiamo che, contrariamente a quanto annunciato, per motivi di salute Fedez non potrà partecipare alla puntata».


Perchè il rapper sarebbe in ospedale per un serio problema che riguarderebbe lo stomaco. A seguito di forti dolori è stato portato in pronto soccorso.
Un tempismo perfetto, ma la Rai pare avesse già deciso, da dopo la notizia del pestaggio di Iovino, di depennare Fedez.

Fabrizio Corona, che ora è pappa e ciccia con il rapper, ha fatto sapere che Fedez ha “gravi problemi allo stomaco” sottolineando molto bene che è questo il motivo per cui non sarà da Cattelan.

La crisi esistenziale di Fedez e le sue lagne


Non c’è dubbio che il rapper sta portando avanti una crisi esistenziale, che si è trasformata in reputazionale.


Mollata la moglie, con cui forse aveva più una società che un matrimonio, si è dato alla pazza gioia: macchine di lusso, movida, spese folli, viaggi come se fosse tornato ragazzino. E poi si è dato la zappa sui piedi con la storia di Iovino, che per quanto lui neghi, in procura analizzano i video delle telecamere che lo riprendono.
In tutto ciò si lagna che i mass media non hanno di meglio da fare, che occuparsi delle “ca**ate che fa Fedez di notte”.

Peccato che questa sia la realtà di cui si è sempre circondato: è stato lui a mettersi sotto i riflettori, a mostrare la sua famiglia, a creare gossip, a farli morire. Ora si lagna perché vorrebbe essere lasciato in pace, perché non può controllare la stampa a suo piacimento e perché vorrebbe essere libero di fare il ragazzino. Troppo tardi.