Per vivere bene e più a lungo bisognerebbe avere un girovita che misura la metà della propria altezza.
Lo dimostra la dottoressa Margaret Ashwell, docente presso la Cass Business School di Londra. Il gruppo di ricercatori guidato dalla Ashwell ha infatti scoperto come la chiave di una vita lunga e prospera risieda nel corretto rapporto che ci deve essere fra girovita e altezza: la prima deve misurare la metà della seconda.
La misurazione si è basata considerando la parte di vita che inizia dalla costola più bassa della gabbia toracica e facendo attenzione che i soggetti non respirassero durante il test.
Il risultato? Più la circonferenza del girovita si avvicina alla metà della propria altezza, più lunga sarà l’aspettativa di vita. E per chi invece avesse sforato di qualche centimetro? Le previsioni dei ricercatori per chi è ‘più in carne’ purtroppo non concedono sconti: avere la misura del girovita superiore alla metà dell’altezza porta a perdere mesi o addirittura anni di vita.
Ma perchè è così importante il girovita? La Ashwell ha individuato come proprio questa parte del corpo sia essenziale per mostrare la quantità di grasso del corpo centrale, quantità che è collegata a colesterolo alto, diabete e malattie cardiache.
Di qui la critica della dottoressa al metodo tradizionalmente usato per calcolare il peso forma di una persona: quello dell’IMC. Con il calcolo dell’indice di massa corporea vengono messi a confronto peso e altezza: risulta così che il 60% dei britannici viene posizionato nella categoria sovrappeso/obeso. Utilizzando il metodo girovita-altezza invece, questa percentuale sale al 69%.
Un incremento che secondo la Ashwell starebbe ad indicare la miglior precisione del suo metodo rispetto a quello che finora hanno utilizzato i governi inglesi, che dovrebbero quindi muoversi nella direzione di mettere davanti agli occhi dei cittadini la loro reale condizione di salute senza nascondersi dietro le ipocrisie di un metodo ormai superato.