Specchio dell’anima? Non solo. Il colore degli occhi costituirebbe un indizio rilevante circa il nostro stato di salute: è quanto emerge dalle ricerche condotte dagli specialisti del campo per anni, ricerche in cui si mette in relazione il colore dell’iride con la sensibilità al dolore, con la possibilità di sviluppare malattie come il diabete o con la sveltezza mentale. L’ultimo studio in materia, portato avanti dagli scienziati dell’Università di Pittsburgh, ha contribuito ulteriormente a stabilire cosa rappresentano gli occhi: lo specchio della salute e, per giunta, del diverso modo di metabolizzare il dolore fisico. La professoressa di anestesiologia Inna Belfer, nel monitorare un gruppo di 58 donne incinte, ha infatti constatato che le donne dagli occhi chiari soffrono molto di meno durante il parto rispetto a quelle dagli occhi castani o neri.

Fino a tempi recenti, si credeva che esistesse un tipo di gene specifico per gli occhi chiari e un altro per gli occhi scuri: un’ipotesi completamente smentita dal Dottor Jari Louhelainen, esperto di scienze bio-molecolari presso la Liverpool John Moores University, che ha dimostrato che il colore dell’iride dipende da 12-13 varianti presenti nei geni di ciascuna persona. In base a questi marker genetici è possibile prevedere, con margine di precisione che si aggira intorno al 70-90%, di che colore saranno gli occhi di un bambino in procinto di nascere. Questi stessi geni, essendo “multi-tasking”, possono essere determinanti anche in fatto di salute: per esempio, l’NCX-4 – che è connesso agli occhi scuri – controlla svariate proteine, di cui una è stata recentemente associata al dolore.

Anche la melanina, il pigmento che rende gli occhi più scuri, risulterebbe determinante per quanto riguarda la suscettibilità rispetto all’alcol: stando a un sondaggio condotto alla Georgia State University di Atlanta su più di 12.000 tra uomini e donne, i soggetti con occhi chiari parrebbero consumare decisamente più alcol se confrontati a quelli con occhi marroni o neri. Il motivo per cui le persone con gli occhi scuri farebbero un uso di alcol più moderato risiede nel fatto che, in effetti, gliene basta di meno per raggiungere lo stato d’intossicazione. Eppure, la stessa melanina non è legata soltanto alla pigmentazione, ma fa anche da isolante nelle connessioni elettriche tra le cellule nervose del cervello: una maggiore concentrazione di melanina comporterà, così, maggiore efficienza e velocità nelle operazioni mentali nei soggetti con occhi scuri. Le persone dagli occhi azzurri, dal canto loro, possono vantare un atteggiamento più strategico, una tendenza più spiccata alla pianificazione.

Tuttavia, come ha confermato una ricerca italiana del 2011, le persone con gli occhi chiari sono più inclini a sviluppare patologie diabetiche: dei soggetti monitorati nelle regioni di Lazio e Sardegna, infatti, ben il 21% è risultato avere gli occhi azzurri. E gli occhi chiari sembrerebbero essere associati anche coi problemi di udito: i ricercatori del National Hospital di Londra sono del parere che la melanina aiuti a proteggere le cellule nervose dai danni provocati dall’inquinamento acustico.

Per quanto riguarda le influenze esercitate, invece, sulla personalità, già nel 1977, all’interno del Journal of Social Psychology, si evidenziava come le persone dagli occhi chiari fossero meno propense a fare confidenze ai propri intervistatori: un dato riconfermato nel 2006 grazie allo studio di alcuni psicologi tedeschi, che hanno riscontrato quanto i bambini dagli occhi azzurri siano più introversi e diffidenti rispetto a quelli dagli occhi scuri. Inoltre, nel 2010, dei ricercatori cechi hanno scoperto che gli uomini con gli occhi castani sono quelli più comunemente percepiti come “dominanti”: questo perché, a loro dire, gli occhi azzurri sono generalmente associati all’infanzia – un’associazione che porta a percepire le persone con gli occhi chiari in chiave decisamente più bambinesca.