La palestra è un ricco ecosistema che dimostra come l’evoluzione umana – in particolar modo quella dell’essere maschile – si sia fermata al primordiale istinto animalesco. In questo ambiente, infatti, gli uomini riescono a dare sfogo alla parte (secondo loro) migliore di sé. Con un buon carico di testosterone a bordo e le tasche piene di barrette energetiche, spesso il loro interesse nei confronti della palestra è direttamente proporzionale al numero di donne al suo interno, alle quali cercano di strappare un verso o una semplice occhiata di approvazione per i loro sforzi. A preoccupare di più è il fatto che questi esseri possono anche essere afflitti da più di una delle seguenti patologie. E quando ti ritrovi faccia a faccia con il provolone, con il palestrato e il fettina panata, faresti bene ad abbandonare la palestra e dedicarti alla danza del ventre.
Il palestrato convinto
Un esemplare tipico, caratterizzato da urla da vichingo e canottiere ridotte al minimo per evidenziare al meglio la massa muscolare di cui va tanto fiero. Il suo habitat naturale è la sala pesi, dove può urlare apertamente per mostrare a tutti la forza suprema con la quale riesce ad alzare tutti gli attrezzi a sua portata, anche il tapis roulant se necessario. Forza da mostrare, ovviamente, alle donzelle che si aggirano nelle vicinanze.
La fettina panata
Questo esemplare di “uomo delle palestre” si aggira cosparso di olio extravergine. Questa sua particolarità lascia intendere una sola cosa: il suo desiderio di farsi infornare da tutte le patate che ha intorno, da vera e propria fettina panata.
Il rachitico
Vorrebbe pompare al massimo la sua esile massa, ma nonostante gli innumerevoli sforzi, lui proprio non ci riesce. Urla, grida forsennate e tanta fatica, ma nessun risultato. Il rachitico entra in palestra con un peso corporeo pari a 42 kg ed esce, dopo circa tre mesi, con un peso pari a 42,3 kg.
Il vecchio
Età media 86 anni. Il suo scopo è quello di riuscire a rimorchiare la vecchietta sexy del centro anziani, tentando di imitare il fisico del nipote playboy 18enne, per far crepare di invidia la sua comitiva. Artrite e Parkinson per lui non sono un problema. Spera di riuscire un giorno a risvegliare la sua tartaruga, per compensare eventuali mancanze.
Il Mosé
Uscito direttamente dall’Antico Testamento, il barbone in palestra non poteva proprio mancare. Da buon Mosé divide le acque del sudore che filtrano attraverso i folti e fitti peli della sua barba. Per quest’esemplare servono almeno tre asciugamani: baffi, barba e corpo.
Il provolone
Colui che, esaltato dai suoi notevoli progressi in sala pesi (riesce finalmente a sollevare più di due kg), non può farsi scappare nessun essere femminile. Così, mentre tu sei lì, intenta nel fare con fatica l’ultima serie di addominali prima di andare via, eccolo che arriva facendo squallide battute nel tentativo di rimediare il tuo numero di telefono.
Il narcisista
“Specchio, specchio delle mie brame..”
In palestra il narcisista si sente perfettamente a suo agio: circondato da specchi, si ammira costantemente, per cogliere ogni suo piccolo movimento. Perché, parliamoci chiaro, come svolge gli esercizi lui, nessuno. Nemmeno il palestrato convinto.
Il “faccio tutto da solo”
Nessuno in palestra nasce imparato, eppure lui non ha bisogno di istruttori pronti a svolgere il loro mestiere. In fondo lui sollevava già il cordone ombelicale quando la sua palestra era la placenta della mamma, come dargli torto?
Il personal trainer
“Ehy bella, ti serve una mano?”
Se non riesci a mettere in funzione cyclette o tapis roulant, nessun problema, arriva lui che lo sa fare meglio di chiunque altro. La palestra può contare su di lui e risparmiare i soldi impiegati per lo stipendio dei veri istruttori.
Il timido cicciottone
Stanco dei suoi kg di troppo, decide finalmente di segnarsi in palestra per perdere peso. Ma chi glielo ha fatto fare? Circondato da fotomodelli e mancati body builders, questo simpatico esemplare si nasconde nei meandri della palestra oppure compare negli orari più improponibili. D’altronde, chi vuoi trovare in palestra alle tre di notte?
[a cura di Roxana Ionita e Martina Quaresima]