Potrà essere simpatico, cordiale, di bell’aspetto, colto e intelligente: tutte queste qualità saranno automaticamente annullate dalla parola “capo“. Sì perché simpatico, cordiale e tutto il resto, di solito, non lo è mai. Ma c’è un’altra cosa che non sarà mai: tuo amico. Con le dovute eccezioni, si intende. Perché la vita privata che si mischia con quella lavorativa, può diventare un vero incubo. E a volte, può essere anche qualcosa di molto peggio.
Così un giorno sei a pranzo a parlottare con la tua collega, quando una notifica rossa dà vita alle tue più profonde paure: una richiesta d’amicizia su Facebook da parte del capo. Panico, brividi, sguardi sospettosi e una crisi epilettica. Ed eccoti lì, davanti a un bivio: accettare la richiesta lasciando così che il tuo capo conosca qualsiasi tipo di informazione, anche poco consona, che posti sui social, o rifiutarla mantengo un muro altissimo e invalicabile tra la tua vita e quella del tuo boss. In tutto questo, hai anche paura di scoprire che tipo di persona ci sia dietro quella scrivania, perché sì, ancora non ti capaciti del fatto che ci sia un essere umano e non un cyborg costruito per distruggere i suoi dipendenti.
Elite Daily ci dà un velato consiglio, attraverso questo video.