“Ok, finito. Ti è piaciuto?“. No, non mi è piaciuto se non ho finito anch’io, l’avrebbe capito anche Flavia Vento sotto metadone. E se non lo dicono, invece, lo fanno. La maggior parte dei sapiens sapiens con cui condividiamo l’intimità agisce tra le lenzuola per il puro soddisfacimento personale, con atteggiamenti che ricordano tanto quelli di conigli in calore. E beh, una volta finito, “grazie e alla prossima puntata”. Fino a quando siamo noi a non voler più guardare quella noiosa serie TV.
Poi, ecco una cometa nella notte. Come un unicorno, come la taglia perfetta del bikini che ti piace, come una cinquanta euro trovata nella giacca della scorsa stagione, arriva lui, l’orgasmo. E a portarlo è un cavaliere, il principe azzurro che avevamo sempre sognato. Perché è così che ci appare dopo che ci ha regalato una fantastica esperienza sensoriale in camera da letto. Azzurro e perfetto. Anche se è piagnucolone e lamentoso come tutti gli altri. Lui avrà sempre quella marcia in più, quell’evidenziatore sul fattore Y che lo rende ineguagliabile ai nostri occhi. Sì, ai nostri “occhi”…
Perché ci siamo evolute. Siamo donne ambiziose, in carriera, sicure di quello che siamo e di ciò che meritiamo. Non siamo più le principesse che aspettano di essere salvate. Ma torniamo inesorabilmente tali in un unico posto: tra le lenzuola. Ed è lì che ci aspettiamo tutte le attenzioni del mondo, tutte le premure, le carinerie e il galateo, mischiati a una dose considerevole di passione. E così vi classifichiamo: siete veri cavalieri se fate finire prima noi. Che sia per sfida, per curiosità o perché galanti lo siete davvero. E non è infinitamente meglio dedicare del tempo a una cosa che piaccia a entrambi? Tanto per tutto ciò che non sia quello che vogliamo, di tempo non ne spendiamo neanche un po’.
La conclusione, dunque, cari amici, è solo una:
non mazzi di fiori, ma orgasmi.
Perché i pro che vi distanziano da quelli di un vibratore, sono sempre meno.