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Con il termine “intolleranza alimentare” si intende un malessere cronico che si verifica in seguito all’ingestione di taluni alimenti. L’intolleranza al lattosio è causata dalla carenza della lattasi (enzima che ha la funzione di digerire il lattosio) e, insieme alla celiachia, è l’intolleranza più diffusa.

Sintomi

Quando l’organismo non è in grado di digerire il lattosio, sono presenti dei segnali da non sottovalutare. I sintomi più evidenti interessano l’apparato gastrointestinale: crampi addominali, gonfiore frequente, tensione a livello intestinale, aumento anomalo della peristalsi intestinale, meteorismo, diarrea abbondante quando si assumono latticini, e flatulenza. Spesso si ha l’esigenza di dover correre in bagno per evacuare, dopo aver ingerito alimenti contenenti il lattosio. Questi sintomi dovrebbero indurre coloro che li accusano ad approfondire l’indagine sulla possibile presenza di una intolleranza.



Dieta da seguire

L’intolleranza al lattosio non è una malattia, per questo motivo, non può essere curata con una terapia. L’unica soluzione per contrastare il problema e per prevenirne gli effetti indesiderati è prestare maggior attenzione all’alimentazione.
Bisogna innanzitutto eliminare la fonte del problema: il lattosio. Seguire un regime alimentare a ridotto contenuto di lattosio è il primo passo per diminuire gran parte dei sintomi. Il consiglio è di ridurlo o cancellarlo progressivamente dalla dieta, cominciando ad evitare i cibi che maggiormente lo contengono, come il latte, i formaggi freschi e lo yogurt.

Eliminare gli alimenti causa dell’intolleranza dalla nostra dieta quotidiana non significa rinunciare per sempre a loro, ma, modificare la nostra alimentazione in base alle nostre esigenze. Infatti, per non rinunciare definitamente al latte e ai suoi derivati, è possibile sostituire i cibi tradizionali con dei validi sostituti disponibili in commercio privi di lattosio, dedicati appositamente ai soggetti intolleranti.