Istituita dai Paesi Membri della FAO nel lontano 1979, ogni anno la Giornata Mondiale dell’Alimentazione viene celebrata da più di 150 nazioni il 16 ottobre: una data nient’affatto casuale, dal momento che corrisponde all’anniversario della stessa Organizzazione dell’alimentazione e dell’agricoltura delle Nazioni Unite, fondata nel 1945 in Québec. Il tema della presente edizione mira a valorizzare il ruolo fondamentale dell’agricoltura familiare e dei piccoli agricoltori tanto nella lotta alla fame nel mondo, quanto nella promozione di una nutrizione sana e di uno sviluppo eco-sostenibile, soprattutto nelle zone rurali.

Già insignito dall’ONU del titolo di “Anno internazionale dell’agricoltura familiare”, il 2014 segna così una svolta per i piccoli agricoltori, ai quali l’intera comunità internazionale riconosce il merito di costituire un contributo sostanziale alla sicurezza alimentare su scala mondiale. Tuttavia sono ancora in 805 milioni le persone che continuano a soffrire la fame: gli oltre 500 milioni di aziende agricole a conduzione familiare che esistono al mondo devono perciò puntare all’innovazione, perché – nonostante forniscano più dell’80% del cibo mondiale e nonostante siano i principali produttori di alimenti freschi – vige ancora una forte incertezza alimentare, soprattutto nelle aree rurali.

Rafforzare gli agricoltori familiari si tradurrebbe, così, in una soluzione bifronte: l’aumento di cibo al livello locale promuoverebbe non solo l’economia locale, ma renderebbe possibile anche un’alimentazione più sana, a base di prodotti sani e genuini, che potrebbero essere addirittura immessi nelle mense scolastiche. Delle misure che, insomma, porterebbero a uno sviluppo rurale sostenibile su cui investire al livello governativo e comunitario per realizzare un ciclo davvero virtuoso.