Elisabetta II pare che sarà ricordata anche per le sue battute un filo scortesi, se ne ha qualche testimonianza. Pare che in fondo non fosse poi così amabile con tutti ed anzi tendesse ad essere sprezzante.
Dall’altra parte abbiamo la sua eterna nemica Lady Diana che invece aveva le battute, le barzellette e gli scherzi.
La scortesia e le stranezze di Elisabetta II
Per la commemorazione del secondo anno della morte di Elisabetta II, ci sono stati ricordi tristi e ricordi abbastanza curiosi.
Ian McKellen ad esempio l’ha ricordata come abbastanza scortese. Durante un incontro fra i due ci fu uno scambio di battute, non gradite dall’attore. Fra queste una la ricorda in particolare: «C’è ancora qualcuno che va a teatro?» chiese la regina, ma l’attore la interpretò come «A chi importa di te? A me no. Vattene ora”».
Che Elisabetta avesse un cerro caratterino lo si sapeva dal lontano 1939, quando si innamorò di Filippo e dichiarò di volerlo sposare. Re Giorgio VI non era per niente convinto, ma Elisabetta gli avrebbe detto che lo avrebbe sposato comunque con o senza il suo permesso.
Ed infine una curiosità su di lei: le hanno regalato davvero di tutto durante i suoi viaggi per il mondo. Una volta le regalarono un cucciolo di elefante, due bradipi, una maglietta da hockey ed un paio di stivali da cowboy.
Gli scherzi cattivi e le barzellette di Lady Diana
Abbiamo anche ricordato in Agosto la scomparsa della principessa del popolo ed in particolare la vogliamo ricordare con dei lati di lei meno pubblico.
Diana era dotata di un grande spirito di umorismo, ricorda il suo parrucchiere, amava le battute, le barzellette ma soprattutto gli scherzi cattivi.
«Sui voli lunghi portava sempre con sé vomito di plastica o cacca di cane di plastica e li metteva sui sedili delle persone» ricorda il suo ex parrucchiere.
Un altro scherzo di Diana lo ricorda bene William, che da adolescente tornò a casa da scuola e ci trovò le celebri modelle Naomi e Claudia, rimanendo imbambolato con gran divertimento di sua madre.
Robert Jobson in un libro scrisse che una mattina, mentre Diana portava i figli a scuola, si mise a raccontare una barzelletta “audace”: «L’agente della polizia che proteggeva Diana, consapevole che il linguaggio era inappropriato per le orecchie dei piccoli, cercò di fermarla a metà del racconto, inutilmente». Arrivati a scuola Harry iniziò a raccontare la barzelletta alla direttrice, con tempestivo intervento della madre molto imbarazzata che gli impedì di concluderla.