Si sa che Carlo III è un re molto ambientalista ed animalista con idee molto chiare circa il suo regno low-cost.
Anche per l’incoronazione è stata dettata una precisa linea guida del nuovo re, il problema è la tradizione.
Secondo la tradizione il rito deve essere sfarzoso, non può essere al risparmio, le idee di Carlo perciò non piacciono a tutti.
Buckingham Palace non rinuncia alla tradizione ma Carlo III ha idee diverse
Buckingham Palace si trova nella difficile posizione di dover mediare fra i desideri di Carlo III e la tradizione.
Il re ha già espresso il desiderio di un rito contenuto, con poche persone, più breve e soprattutto non troppo sfarzoso. Ma non è così semplice perchè l’incoronazione di un re, o una regina, è sempre stato un evento lussuoso e sfarzoso. Ci sono tanti piccoli dettagli della cerimonia che possono mettere in imbarazzo il re e la monarchia di questi tempi.
Ad esempio Carlo è famoso per le sue idee ambientaliste ed animaliste e durante il rito avrà a che fare con dettagli che potrebbero infastidire sia lui che gli altri ambientalisti del regno.
Vediamo nel dettaglio cosa succederà.
L’animalismo di Carlo III messo a dura prova dal rito dell’incoronazione?
Carlo III sarà incoronato il 6 maggio 2023 ed ha già preso in mano la situazione.
Tanto per cominciare il rito durerà un’ora al massimo, e non quattro, mentre gli invitati saranno circa duemila non di più.
Niente consegna dei lingotti d’oro, il re non lo ritiene appropriato visti i tempi. Niente sedute in velluto, solo comuni sedie e niente abiti da cerimonia.
Uno dei particolari che metterà in grave imbarazzo il nuovo re, sarà l’olio con il quale verrà unto. Secondo la tradizione il re viene unto con un olio composto da vari ingredienti fra cui una sostanza estratta dalle ghiandole perianali delle civette africane. Il metodo di estrazione comporta sofferenza per l’animale e questo non dovrebbe essere accettato dal nuovo re, essendo pure animalista.
Altro problema: lo scettro della regina consorte Camilla è costituito da un bastone d’avorio, e d’avorio è pure la croce processionale dell’abbazia di Westminster, ovviamente prima era la zanna di un elefante. Ebbene, William in particolare ha sostenuto una campagna contro lo sfruttamento e il commercio dell’avorio e pare che stia parlando con il padre per archiviare questi oggetti.
E poi c’è la famosa questione del diamante indiano della discordia, l’India lo rivuole e Camilla sta seriamente pensando di non indossarlo per non scatenare un incidente diplomatico.