In Italia per i giovani non c’è futuro e, sempre più spesso, l’emigrazione resta l’unica via per mettere a frutto tanto le proprie capacità quanto i saperi maturati durante percorsi di studi davvero sudati: vivere in un altro Paese, però, non è sempre la passeggiata che ci si aspetterebbe, anzi. Occorre grande elasticità e un forte spirito di adattamento per integrarsi all’interno di un contesto socio-culturale (ma anche linguistico) diverso da quello di nascita: e che si scelga di restare fuori o di tornare a casa, è indubbio che il bagaglio di esperienze acquisite sarà decisamente più ricco. La Redazione di Blog di Lifestyle passa in rassegna almeno 10 cose che si imparano vivendo all’estero, ma non saranno di sicuro le uniche:
Benefici linguistici
È necessariamente la prima cosa che si impara a fare: parlare un’altra lingua, e parlarla bene, in maniera tale da permetterci di avere accesso a tutto ciò di cui si ha bisogno. Essere circondati da realtà linguistiche straniere ventiquattrore al giorno può effettivamente portare a forti mal di testa, ma il risultato finale sarà eccezionale: nessuna scuola sarà mai in grado di insegnare quel che si impara soltanto nella vita vera, quando la lingua diventa uno strumento imprescindibile per andare avanti in ogni ambito.
Nostalgia da tavola
Pasta, pane e caffè. Per non parlare della pizza o della mozzarella: scordarsi simili prelibatezze è un’indicibile tortura. E, no, non stiamo esagerando! Il gusto è un diritto esistenziale che, ahinoi, in altri Paesi è negato. Fatta eccezione per alcune specialità straniere (di cui certamente non ci si può nutrire quotidianamente se si vuole preservare la linea, ma anche la salute), la dieta italiana la vince su tutte.
Abilità culinarie
Inevitabilmente, l’assenza di cibo sano e commestibile ci mette nella condizione di dover sviluppare capacità a noi ignote: le nostre doti culinarie, qualcosa che la presenza di nostra madre non ci aveva mai permesso di scoprire finora. E dunque via libera a spese accurate di ingredienti specifici, ma anche a sperimentazioni degne del miglior chef stellato: del resto se vogliamo mangiare bene, a chi altri possiamo rivolgerci? I buongustai autentici, qua, siamo noi.
Eleganza innata
Altra peculiarità italiana che emerge dal confronto con gli stranieri è il buon gusto nel vestire: per quanto possiamo sentirci sciatti, basta buttare un’occhiata intorno a noi per renderci conto che la media presente è sull’orlo della disperazione. Dunque, gli abbigliamenti strambi a cui abbiamo assistito in patria non sono soltanto tenute da turista: è proprio il loro stile.
Igiene, questa sconosciuta
Come non si possa utilizzare un sanitario geniale come il bidet in tutto il resto d’Europa resta ancora oggi un mistero. Soltanto questo inconveniente potrebbe rappresentare un ottimo motivo per tornarsene a casa di corsa.
Indipendenza assoluta
Cominciare a sentire gli effetti dei rientri economici finalmente possibili non è necessariamente sinonimo di sperpero: bene è concedersi i propri sfizi, ma guadagnarsi la pagnotta porta anche tante responsabilità. Affitto di casa, bollette dell’elettricità, dell’acqua, del telefono: tutta una serie di beghe da sbrigare da cui si impara presto a districarsi. In fin dei conti (di qualsiasi natura), si cresce anche così.
Senso dell’orientamento
Vivere all’estero è anche un’ottima scusa per viaggiare: zaino in spalla e tanta, tanta curiosità, siamo pronti a perderci sulla strada, ma anche a ritrovarla. Quando tutto è nuovo, infatti, i nostri sensi sono più stimolati: riempirsi costantemente gli occhi di posti diversi da quelli conosciuti, ci costringe inevitabilmente a doverci orientare o comunque a trovare dei punti di riferimento con intelligenza. Un altro piccolo tesoro che diventa tutto nostro.
Legami e non
Stare da soli non sembra la migliore delle prospettive: lontani dalla famiglia, dagli amici, dall’amore, la malinconia può diventare insostenibile. Eppure, bisogna imparare anche a pensare per se stessi: dell’egoismo sano, quello che si potrebbe definire amor proprio, è quel che col tempo l’esperienza ci insegna a praticare. La solitudine non è per forza una condanna: saper convivere con se stessi è la condizione indispensabile per essere capaci di creare qualcosa di solido con gli altri.
Rivalutazioni
Si sente spesso dire che all’estero si vive meglio, ma vivere all’estero può significare anche sfatare questo mito diventato ormai uno stereotipo: tutto il mondo è Paese, e così come esistono cose che non funzionano in Italia, anche all’estero hanno i loro problemi. Forse di entità inferiore, ma quel che si evince è che siamo talmente abituati a guardare ai nostri innumerevoli difetti, che spesso non facciamo altro che sottovalutarci e svalutarci. Mentre sarebbe tempo di tornare a casa e far rivalere chi siamo. O, meglio, chi abbiamo finalmente capito di essere.