credits photo: comefare.donnamoderna.com

Gli esami non finiscono mai e con loro si ripresentano ciclicamente delle fasi destabilizzanti per la psiche di ogni studente. Però non possiamo proprio farne a meno, ogni volta succede sempre la stessa cosa. Dal giorno in cui decidiamo di iniziare a preparare l’esame al giorno in cui ci presentiamo davanti al professore, che puntualmente assomiglia ad un boia pronto a tagliarci la testa, affrontiamo sei fasi, più o meno lunghe, ben precise. Quali sono?

1. Menefreghismo

credits photo: hotelpegra.com
credits photo: hotelpegra.com

L’esame è lontano, c’è tempo per studiare. E allora perché preoccuparsi e privarsi dei piaceri della vita? Maratone di serie tv, aperitivi con gli amici, nottate in discoteca. Ma domani, lo giuro, vado a comprare i libri ed inizio a studiare sul serio.

2. Ottimismo

credits photo: 10elol.it
credits photo: 10elol.it

Ora l’esame è vicino e noi affrontiamo una breve, brevissima, fase di ottimismo. Generalmente in questo periodo buttiamo giù una tabella di marcia che prevede pause solo per mangiare e un paio di ore di sonno a notte. Ci autoconvinciamo di poter affrontare il tutto serenamente e, spesso, poveri illusi, ce ne usciamo con ‘Al di sotto del 27 non accetto niente’.

3. Realismo

credits photo: comefare.donnamoderna.com
credits photo: comefare.donnamoderna.com

Così non ce la possiamo fare. Due ore di sonno non sono abbastanza, le pause per mangiare dalle tre prese in considerazione diventano infinite, almeno una ogni dieci minuti, il telefono continua a squillare, gli amici ti cercano e sono pronti a contattare ‘Chi l’ha visto’. Questa è la fase più brutta, quella in cui ci malediciamo per non aver iniziato a studiare prima.

4. Panico

credits photo: maturita.studentville.it
credits photo: maturita.studentville.it

Al realismo segue, necessariamente, una fase di panico. Iniziamo a sfogliare nervosamente il libro, ringhiamo contro chiunque ci si avvicini, contiamo le pagine che ci mancano e cerchiamo di recuperare qualche riassunto da colleghi e gruppi universitari.

5. Disperazione

credits photo: kontrokultura.it
credits photo: kontrokultura.it

Di riassunti neanche l’ombra, la concentrazione è sparita e l’ottimismo non ricordiamo neanche più cosa sia. È arrivato il momento di abbandonarsi al pianto isterico alternato a ‘non ci vado proprio all’esame’ e ‘lo faccio al prossimo appello’.

6. ‘Rifiuto solo voti inferiori al 18’

credits photo: domandesudio.org
credits photo: domandesudio.org

Presi dal coraggio ci presentiamo all’esame, ma abbandonando l’idea del voto alto. Non facciamo altro che pregare tutte le divinità che conosciamo e ogni voto al di sopra del 17 sarà accettato volentieri e con un gran sorriso.

Post esame

L’esame è finito e poco importa il risultato. Esordiremo sempre con la solita frase a cui fingiamo ancora di credere: ‘La prossima volta inizio a studiare molto prima’.