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La lettura del pensiero è da sempre uno dei grandi sogni dell’uomo. Il cervello umano è una macchina perfetta che ha bisogno di essere studiata ed esplorata in tutte le sue infinite sfaccettature.

scansione cervello

Alcuni scienziati di Yale hanno utilizzato degli scanner cerebrali, attraverso sofisticati software di scansioni fMRI, per individuare e ricostruire i volti che le persone stanno, in quel momento, pensando nelle loro menti. Questo esperimento si basa su altri precedenti, in cui i ricercatori sono stati in grado di capire se le persone stavano guardando una spiaggia o una città, sempre attraverso scene di scansioni.

Questa scoperta innovativa potrebbe essere utilizzata dalla polizia per identificare i criminali dai cervelli dei testimoni, creando e-fits semplicemente pensando al volto della persona. Inoltre potrebbe aiutare a ricostruire i sogni.

Si tratta di una forma di lettura della mente“, ha detto Marvin Chun, professore di Psicologia, scienze cognitive e neurobiologia e autore del documento pubblicato sulla rivista Neuroimage.

Uno degli Studenti di Chun, Alan S. Cowen, si è posto la domanda se fosse o no possibile ricostruire un volto umano da modelli di attività cerebrale. Il compito è stato arduo, poichè i volti delle persone sono più simili tra di loro rispetto agli edifici. “Noi percepiamo i volti ad un livello maggiormente dettagliato, rispetto alle altre cose“, ha detto Cowen.

Il team ha lavorato con il finanziamento dall’ufficio di Yale Provost, utilizzando sei soggetti. I dati ottenuti sono stati utilizzati per creare una sorta di biblioteca statistica delle modalità in cui i cervelli hanno risposto alle singole facce. Le immagini ricostruite erano abbastanza buone per i ricercatori per capire quale volto veniva guardato da una selezione di 600.

Cowen ha sottolineato che l’accuratezza di queste ricostruzioni facciali aumenta con il tempo. Questa tecnica può essere utilizzata come strumento di ricerca, ad esempio per studiare come i bambini autistici rispondono alla visione delle facce. Inoltre Chun ha sottolineato che se non avesse avuto delle basi solide per questo grande esperimento, che magari poteva apparine come un’ottima plot per un romanzo, non avrebbe mai ricevuto i finanziamenti esterni.

Questa metodologia rappresenta, non solo un approccio nuovo e promettente per indagare la percezione del viso, ma suggerisce anche strade per ricostruire ‘offline’ esperienze, tra cui sogni, ricordi e immaginazione, che sono principalmente rappresentati in aree corticali di più alto livello. In pratica, un sogno ad occhi aperti.