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Studenti universitari: li si riconosce dal viso pallido, non abbronzato, stressato e dalle profonde occhiaie. Devono dividersi tra lezioni da frequentare, professori esigenti ma disorganizzati, orari di ricevimento, file infinite in segreteria, sessioni d’esame e libri da acquistare. Poi ci sono gli studenti universitari pendolari, che a tutto questo aggiungono anche treni perennemente in ritardo, sporchi e pieni fino a scoppiare.

Questa categoria andrebbe inserita tra le specie protette, perché per loro è davvero difficile sopravvivere a questo tram tram tra stazioni e lezioni. Un modo per superare, non diciamo indenni, ma con meno danni possibili questi anni da pendolari, c’è. Ma occorre organizzarsi.

Rassegnazione

credits photo: lanaturadellecose.it
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La speranza è l’ultima a morire ma gli studenti pendolari devono rassegnarsi. Anche quest’anno assisteremo a furti di rame, guasti alla linea e cancellazioni improvvise che scombussoleranno tutti i nostri piani.

Pazienza

Un pendolare deve assolutamente avere pazienza. Ma tanta pazienza. Se il treno si blocca in mezzo al nulla, è inutile sbraitare contro il capotreno o iniziare liti infinite con gli altri passeggeri. Il problema non si risolverà e voi tornerete a casa estremamente nervosi.

Kit di sopravvivenza

credits photo: ideeviaggi.zingarate.com
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Crearsi un proprio kit per sopravvivere alla noia e alle difficoltà. Libri, settimana enigmistica, cruciverba, computer, musica o testi d’esame per sfruttare al meglio il tempo d’attesa. Anche acqua, cibo, salviette, disinfettante, vaccino antitetanica e sacco a pelo potrebbero essere utili nei casi più estremi.

Ottimismo

Il pendolare deve imparare a prendere la vita con filosofia. Il treno ha fatto 85 minuti di ritardo? Beh, pensiero positivo: alla fine è arrivato a destinazione.

Meditazione

credits photo: bigodino.it
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Per chi è pendolare da diverso tempo non è una scena difficile da immaginare, gli altri la vivranno presto: il treno arriva, è pieno ma in un modo o nell’altro bisogna proprio salire su. Da quel momento l’unica cosa che può aiutare è la meditazione: estraniarsi dal mondo per non sentirsi soffocare e tentare di ignorare quella sgradevole puzza di sudore.