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È stato raccolto il primo mazzo di fiori nello spazio, composto da delle zinnie sbocciate nel mese di gennaio, sulla Stazione Spaziale. I fiori sono stati raccolti dall’astrogiardiniere americano Scott Kelly, che le ha curate e fatte crescere nella serra spaziale Veggie. ”Ho curato i fiori spaziali sino ad oggi e ora restano solo ricordi”, ha scritto su Twitter l’astronauta rammaricato.
La stessa operazione è stata fatta sulla Terra, in una serra uguale a quella presente nello spazio, piantando la stessa tipologia di fiori.
Lo scopo è quello di analizzare i due mazzi di fiori e confrontarli per capire come l’assenza di peso possa influenzare, e in che modo, lo sviluppo delle piante.

Dispiaciuti anche i giardinieri che si sono occupati della serra terrestre, Chuck Spern e John Carver, entrambi della Nasa, che hanno dovuto tagliare le corolle dopo averle curate costantemente per tre mesi. ”È nell’interesse della scienza, così potremo andare su Marte”, ha dichiarato Spern.

Da questi test sarà possibile ottenere informazioni su altre piante da fiore che potrebbero essere coltivate e mangiate nello spazio, come ad esempio i pomodori.
Le zinnie sono state seminate nel novembre dello scorso anno, cresciute in circa tre mesi e sono state sottoposte a fattori di stress sconosciuti alle loro corrispettive ‘terrestri’, che avrebbero potuto compromettere l’esito dell’esperimento.

Il confronto tra i fiori sbocciati nello spazio e quelli sbocciati sulla Terra, avverrà in seguito a varie analisi; i fiori raccolti nel laboratorio del Kennedy Space Center e i fiori raccolti nello spazio sono stati sottoposti a tre tipi di trattamento: alcuni sono stati essiccati per raccoglierne i semi, altri sono stati congelati ad una temperatura di 80 gradi sotto lo zero, mentre altri sono stati semplicemente pressati.

Nell’attesa dei risultati, le attività di giardinaggio sulla Stazione Spaziale continuano.
Infatti è in preparazione una nuova versione di serra spaziale, che ospiterà due tipi di ortaggi: la lattuga rossa romana, già gustata dagli astronauti nell’agosto del 2015 e la verza Tokyo Bekana.