La protesi all’anca è un intervento chirurgico che si rende necessario soprattutto nelle persone che soffrono di artrite al femore e che hanno quindi difficoltà nella deambulazione, a causa del dolore.
L’intervento deve essere eseguito da chirurgo specializzato e di fiducia che ha seguito tutto il decorso del problema.
Protesi all’anca: quando farla
Il motivo principale per cui si ricorre alla protesi all’anca è in caso di artrite, ovvero un’acuta infiammazione dell’articolazione per cui la superficie in cui ruota il femore non è più liscia e scorrevole ma diventa granulosa così che si ha dolore nel movimento.
Solitamente all’inizio l’artrite viene curata con farmaci antinfiammatori ed iniezioni di cortisone e se il paziente è in stato di obesità si consiglia una dieta per perdere peso. Nel momento in cui tutta questa profilassi risulti insufficiente si parla dell’intervento.
L’intervento molto spesso si rende necessario anche nei casi di rottura del femore a seguito d’incidenti.
Protesi all’anca: come si esegue l’operazione
L’operazione d’impianto dell’articolazione artificiale si svolge inizialmente con la rimozione della testa del femore, mediante incisione sull’anca frontalmente. Lateralmente o posteriormennte.
La testa ed il collo del femore vengono rimossi ( quest’operazione è definita endoprotesi) e rimpiazzati dalle protesi in titanio e la cavità viene preparata ad accogliere l’impianto, quindi se è necessario viene rimpiazzata da un guscio anch’esso in titanio ( quest’operazione è definita artroprotesi).
Il procedimento della cementazione si esegue solo qualora vi siano danni al femore. Infine si ricuce il taglio e si drena il liquido in eccesso.
Protesi all’anca: rischi connessi all’operazione
Questo intervento comporta dei rischi che sono legati all’anestesia per cui si viene informati dall’anestesista su quali sintomi possono comparire e sulla tempestività con cui il paziente deve informare il chirurgo.
Altri rischi sono legati alla formazione di trombi e più generali legati all’apparato cardiocircolatorio, possono inoltre insorgere rischi d’infezioni ed emorragia, danneggiamento dell’apparato venoso e dei nervi. Nella fase post operatoria possono verificarsi dolore, rigetto e difficoltà nel movimento.
Protesi all’anca: decorso post operatorio
Il ricovero va dai quattro ai nove giorni dopodichè inizia il periodo di riabilitazione. Dopo una decina di settimane, se non ci sono complicazioni si possono riprendere le attività quotidiane.
I vantaggi di un’articolazione artificiale, considerato che l’intervento solitamente viene eseguito su persone anziane, permette una normale deambulazione, la scomparsa del dolore e dei farmaci legati all’infiammazione.
L’intervento si pianifica su consiglio del medico, con lo stesso, seguendone le prescrizioni sia per la fase operatoria che per la fase post operativa.