Uno dei problemi più comuni legato allo stile di vita moderno è il sovrappeso o l’obesità. Le più recenti ricerche scientifiche indicano che la diffusione di questa patologia sta aumentando drammaticamente in tutto il mondo e che il problema sta rapidamente crescendo nei bambini e negli adulti. Guardando i dati si stima che circa 1,9 miliardi di persone soffrono di problemi legati all’alimentazione; dato significativo se si pensa che l’obesità è uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di molte patologie croniche quali: malattie cardiovascolari e respiratorie, ipertensione e alcune forme di cancro, diabete di Tipo2 e il rischio di morte precoce.
Ma recenti studi dimostrano che non tutto il grasso è sinonimo di cattiva salute. In alcuni casi risulta anche il contrario. Lo racconta il sito del quotidiano spagnolo El Mundo, citando la ricerca pubblicata sullo European Heart Journal, dalla quale emerge un elemento con cui la classe medica dovrà fare i conti: l’esistenza degli obesi metabolicamente sani.
È noto che l’obesità è legata a una serie di malattie, soprattutto cardiovascolari. Tuttavia, vi è un gruppo di persone obese che sembrano essere “protette” da queste malattie, afferma il Dr. Francisco a El Mundo, ricercatore della Facoltà di Scienze Motorie presso l’Università di Granada e uno degli autori di questo studio.
Questi fortunati definiti individui obesi metabolicamente sani, non presentano un aumento del rischio di sviluppare malattie associate ai chili di troppo o di incorrere alla morte precoce. Inoltre, la probabilità di avere alcune di queste patologie sono simili a quelle di una persona con peso normale.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno condotto le loro analisi presso la University of South Carolina (USA), con 43,265 partecipanti, reclutati dal 1979 al 2003. Durante questo periodo sono state monitorate le loro condizioni fisiche e corporee, osservando anche le cause che hanno portato alla morte alcuni di essi durante questo tempo. Sono stati individuati tre gruppi di individui: un gruppo di persone sane e normopeso, altri problemi di obesità con malattie associate al loro peso e un terzo gruppo di oltre 5.000 persone completamente sane nonostante la loro obesità.
In particolare, è stato dimostrato che gli individui appartenenti al terzo gruppo avevano una cosa in comune: la loro condizione fisica.
Generalmente gli studi sull’obesità vengono fatti sulla base di parametri clinici quali la pressione e altri, ma raramente si prende in considerazione la condizione fisica del paziente. In questo specifico studio, invece, si misura quella che viene chiamata la capacità aerobica o cardio-respiratoria, vale a dire che il paziente viene valutato in uno stato di stress generato dall’attività fisica. E’ emerso che tutti avevano una buona resistenza fisica, come qualsiasi persona di peso normale. Secondo gli autori questo suggeriva che l’attività fisica fosse in grado di mitigare alcuni rischi, per esempio malattie cardiovascolari e contribuire significativamente al benessere di queste persone, anche in assenza di perdita di peso.
La promozione di una dieta sana e di un maggior livello di attività fisica per il controllo del sovrappeso, implica la partecipazione attiva di molti gruppi diversi, tra cui i competenti organi governativi, i professionisti del settore sanitario, l’industria alimentare, gli organismi di comunicazione di massa e i consumatori. Ci deve essere una condivisione di responsabilità per favorire una corretta alimentazione, povera di grassi, ricca di carboidrati complessi e abbondante di frutta e verdura fresca.
È sicuramente necessario un maggior impegno per aumentare le possibilità di praticare attività fisica, soprattutto in seguito alla crescente urbanizzazione, all’invecchiamento della popolazione e al contestuale incremento del tempo dedicato ad attività sedentarie.