Non è vero che le mantidi religiose sono verdi: gli uomini ne hanno davanti di more, rosse, bionde, con le meches o lo shatush, ogni giorno. Perché quando le mantidi religiose erano lì a servire la colazione a letto ai loro mariti, noi eravamo già qui, a maltrattare i poveri maschietti. Senza ritegno e senza minimi sensi di colpa che ricordino che sì, apparteniamo al genere umano, noi donne. Poveri uomini. Perdono la testa per noi, ma a noi non basta, dobbiamo anche strappargliela via. Proprio come le mantidi, quegli insetti dalla sessualità cannibale che spaventano il sesso forte e consentono al sesso debole di credere che in natura ci sia ancora qualcosa di giusto.
Al primo appuntamento ci descriviamo simpatiche e solari, e magari è vero, ma poi saremo anche st****e per tutti gli altri. Ma questo loro non lo sanno. Si lasciano abbindolare da una minigonna, un sorriso smagliante e un push-up ben assestato, dimenticando per un momento che dovranno comprare tutto il pacchetto. Un pacchetto fatto di rancori, gelosie, scenate isteriche, e “chi diavolo è quella lì?”. Un pacchetto che finirà con il tarpare le ali della nostra povera vittima e che andrà a provocargli strazianti sensi di colpa anche durante la partita di campionato della sua squadra del cuore.
E non so se questo meccanismo si inneschi da bambine, quando al posto della cicala, a cantare per la formica c’era un quartetto di mantidi, fatto sta che, crescendo, la situazione non è cambiata. Perché poi abbiamo imparato che con qualche lacrima e una scenata che neanche a Broadway, lui finirà per sospirare e accontentarci. Per questo, in un rarissimo impeto di assoluto maschilismo, vi chiedo: di grazia, la smettiamo?
Smettiamola di controllarlo, di contargli il numero degli ammiccamenti oculari o il numero di ragazze che saluta per strada. Smettiamola di cronometrargli il tempo che dedica a qualcos’altro che non siamo noi. Ché a noi serve una persona felice accanto, non un manichino che ci regga le borse durante lo shopping. E in che modo può farci stare meglio osservarlo mentre sacrifica pezzetti di sé? Ve lo dico io, in nessuno. La verità è che sappiamo essere buone come una clarissa cappuccina dopo i voti, ma anche st****e come una comitiva di mantidi dopo l’accoppiamento. Li scegliamo, facciamo sì che ci venerino, pretendiamo di trasformarli, lo facciamo e poi non li vogliamo neanche più. Perché non assomigliano neanche da lontano alla persona che avevamo scelto. Perché sono persone completamente annichilite.
Libertà di coppia, non significa che lui può fare esattamente tutto ciò che vuole lei: stampiamocelo bene in testa. Insegniamogli piuttosto che l’amore non basta, ma c’è bisogno di attenzioni, comunicazione, fiducia. Siamo donne, non mantidi religiose.