Questo non sarà un articolo sul perché Tony Effe misogeno sia stato sbattuto fuori dal Capodanno a Roma, né ci interrogheremo se la censura sia giusta o meno.
In questo articolo esamineremo cosa scrive il “rapper” nei suoi testi e perché non ne abbiamo davvero bisogno.
Tony Effe misogeno: i femminicidi del 2024
Prima di parlare del rapper e della spazzatura che scrive, dobbiamo parlare di statistiche.
I femminicidi in Italia hanno raggiunto la quota 100 nel 2024 con Settembre il mese più nero con 17 vittime fra ragazze, donne e bambine.
In totale risultano uccise 99 donne in Italia solo quest’anno. Gli autori sono sempre gli stessi: uomini, mariti o ex, fidanzati lasciati o addirittura figli.
Il movente generalmente è il “no” della donna, che non vuole più stare in una relazione tossica, che non vuole più essere picchiata o che vuole voltare pagina. Ma gli uomini sono incapaci di gestire questo “no” e passano alle vie di fatto. Le donne continuano ad essere considerate oggetti oppure persone da comandare a bacchetta, non aventi diritto ad una propria vita o libertà.
Esattamente ciò che canta Tony Effe nelle sue canzoni.
I testi di Tony Effe sono un inno contro la donna
Ed ecco cosa canta il “rapper”:
• “Metti un guinzaglio alla tua ragazza ci vede e si comporta come una t…”
• “Bitch, ogni giorno non mi lasciano libero (no). Le ordino da casa come Deliveroo”.
• “La tua tipa tra i miei seguaci mi vede e dopo apre le gambe la sc*po e poi si mette a piangere…”.
• “Ti sputo in faccia solo per condire il sesso / Ti chiamo ‘puttana’ solo perché me l’hai chiesto / Ti sbavo il trucco, che senza stai pure meglio / Ti piace solamente quando divento violento”.
• “Lei la comando con un joystick (Uoh) Non mi piace quando parla troppo (Troppo) Le tappo la bocca e me la fott–, shh (Seh)”.
• “Sono Tony, non ti guardo nemmeno a novanta così neanche ti vedo mi dici che sono un tipo violento però vieni solo quando ti meno”.
Gli ingredienti ci sono tutti: oggettificazione, violenza, dominio, machismo, superiorità etc.
Il problema di fondo è che questi testi sono rivolti alle nuove generazioni e l’intento è molto chiaro: rafforzare l’idea di fondo (già inculcata da alcuni padri, zii e nonni) che le donne siano oggetti, sessuali soprattutto, e che debbano restare al loro posto altrimenti bisogna alzare le mani.
Hanno fatto bene ad escluderlo dal Capodanno a Roma? A voi il giudizio.