Ha finalmente un volto la donna vampiro italiana riesumata nel 2006 a Venezia.

Grazie ad un lavoro in 3D del professor Matteo Borrini ora sappiamo che aspetto aveva. Ma perché fu seppellita con un mattone in bocca?

Perchè le persone credevano che i morti potessero tornare in vita?

Un volto per la donna vampiro italiana


Si stima che la donna morì intorno al 1600 e fu seppellita in una fossa comune utilizzata nel XVI secolo per seppellire le vittime dell’epidemia di peste.

Viene riportata alla luce negli scavi del 2006 e con grande sorpresa degli archeologi la donna aveva un mattone in bocca: quindi si trattava di un vampiro.

Il professor Matteo Borrini, in questi anni ha lavorato ad una ricostruzione 3D del viso: prima la parte frontale e quella laterale ed infine le arcate dentarie. Ha inoltre eseguito una ricostruzione del mattone che le è stato trovato in bocca.

La donna aveva più o meno 60 anni ed il mattone era stato posto intenzionalmnente.

Perchè è stata seppellita con un mattone in bocca?

Si pensa che la questione del mattone sia dovuta ad una credenza diffusa dai becchini dell’epoca.

Quando dissotterravano dei corpi si ritrovavano davanti a sudari che erano decomposti sul punto della bocca, andavano dunque a raccontare che questi morti erano tornati in vita e masticavano il sudario per poi nutrirsi di altri corpi. In alcuni casi i corpi venivano ritrovati solo parzialmente decomposti, molto spesso gonfi e questo andava a rinfocolare la tesi che fossero non-morti.

Da qui il fatto che ai sospetti “vampiri” (ammalati di peste generalmente) venisse posto un mattone in bocca in modo che non mordessero altre persone al loro risveglio diffondendo ulteriormente la peste.

Il testo “De Masticatione Mortuorum” di Philippus Rohor del 1679 riporta l’indicazione di porre una pietra (o un mattone) dentro la bocca del vampiro, di modo che svegliandosi non possa nutrirsi e quindi morire di nuovo.

Come stanno le cose in realtà? Durante la decomposizione del cadavere, la distruzione del sudario nel punto della bocca era accelerata dai batteri e dai liquami che uscivano dalla bocca. Ma all’epoca la vista di queste cose suscitava timore e si pensava davvero che esistessero i vampiri.

In proposito ricordiamo la donna di Pien (Polonia), ritrovata sepolta con una falce posizionata sopra la gola, che fa pensare che fosse ritenuta anch’essa un vampiro, ne abbiamo parlato qui.

A voi piacciono le storie dell’orrore?