credits photo: ilquotidianoitaliano.com

Potremmo essere di fronte ad una importante svolta per le migliaia di donne colpite dal tumore al seno: alcuni ricercatori del policlinico di Bologna, hanno scoperto la causa delle recidive del tumore al seno.
Lo studio è durato dieci anni, durante i quali sono stati analizzati i nascondigli delle cellule più aggressive, quelle responsabili delle recidive (nuova insorgenza di metastasi, anche a distanza di molto tempo dalla guarigione).

Ogni anno in Italia, circa 48mila donne vengono colpite dal cancro al seno. Nel 10% dei casi si presentano le recidive che, nella maggioranza dei casi, sono incurabili. “La malattia può tornare per colpa delle cellule staminali tumorali. Infatti, pur essendo una minoranza, si tratta delle cellule più cattive e aggressive del tumore, capaci di sfuggire ai farmaci e ai normali cicli di terapie che le donne fanno durante la cura del cancro al seno” spiega il Dott. Mario Taffurelli, direttore del reparto senologia del policlinico. Ciò vuol dire che dal tumore si può guarire, ma, queste cellule rischiano di rimanere all’interno dell’organismo creando problemi, anche a distanza di parecchi anni, dalle conseguenze devastanti.

“Durante le terapie per la cura di un tumore, le cellule cattive riescono a sopravvivere nascondendosi dietro a delle “corazze” che le proteggono, composte da una sostanza che produce già il nostro organismo. Ecco, noi abbiamo scoperto il ruolo di queste corazze: se usiamo dei farmaci per abbatterle, è la nostra ipotesi, allora le terapie antitumorali colpiranno pure le cellule più aggressive, dunque, si ridurrebbe il caso di recidive e aumenterebbe il tasso di sopravvivenza dopo un tumore al seno”, continua il Dott. Taffurelli.

Dopo la pubblicazione dello studio, ha inizio la fase due, quella decisiva, da svolgere all’interno degli ospedali. Tale fase è dedicata alla sperimentazione di una nuova terapia che, combatta il tumore, abbatta le corazze e uccida le cellule staminali tumorali.
“I farmaci per farlo ci sono già, bisogna utilizzarli in quella direzione” conclude Tufarelli, che non è l’unico protagonista della ricerca. Assieme a lui ci sono: Massimiliano Bonafè responsabile di uno dei centri di senologia più importanti in Italia; Donatella Santini che coordina il gruppo della patologia mammaria; Pasquale Sansone, ricercatore del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, nosocomio di riferimento negli Usa per il tumore alla mammella.

Questo eccellente team di medici, tutto italiano, ha donato nuove speranze alle donne vittime dal cancro alla mammella.