I tumori e le sigarette, e la piaga del cuore dell’umanità che rappresentano.
In Italia vengono vendute circa 140 milioni di sigarette al giorno. Gli uomini fumano più delle donne: il 21% degli italiani fuma, 6,3 milioni di questi sono uomini; 4,6 milioni sono donne. Su un campione di 100 mila donne, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, ogni anno la percentuale colpita da un tumore ai polmoni cresce del +2%. Su un identico campione, per gli uomini i dati sono più promettenti: tra gli individui di età compresa fra i 50 e 69 anni, infatti, i casi sono in diminuzione. In entrambi i casi, per gli uomini ma anche per le donne, i malati di tumore in età uguale o superiore a 70 anni sono in aumento e ciò è dovuto ad un’esposizione al fumo di oltre un ventennio.
Solo nel 2015 ci sono stati 41 mila nuovi casi di tumore ai polmoni. Il tumore poi non colpisce solo i fumatori, perché è chiaro che se il 21% della popolazione fuma, i danni del tabacco si facciano sentire anche su chi non ne fa uso. Per curare i malati di tumore basta poco. Ogni anno lo Stato guadagna circa 11 miliardi di euro dalle accise sul tabacco. E ogni anno, sempre lo Stato spende circa 4 miliardi di euro per la ricerca di cure che possano sconfiggere il cancro. L’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) ha lanciato una proposta che aiuterebbe a coprire, almeno in parte, la spesa fatta per comprare i medicinali innovativi che potrebbero riuscire a curare i malati di tumore ai polmoni.
L’idea lanciata dall’Aiom prende il nome di “1 centesimo a sigaretta”. Recuperando 1 centesimo a sigaretta, si potrà creare un Fondo indispensabile di 720 milioni di euro l’anno. I soldi ricavati aiuterebbero a sostenere una parte delle spese fatte per comprare farmaci innovativi che, spiega Carmine Pinto, presidente dell’Aiom, sarebbero accessibili a tutti i pazienti di ogni Regione. Le spese per la ricerca sono chiaramente indispensabili e promettono bene: i pazienti guariti dopo un tumore sono, infatti, aumentati, dal 2010 al 2015, del 20%.
L’innovazione scientifica nel campo dell’immuno-oncologia ha portato ottimi risultati, riuscendo a determinare un aumento nelle percentuali di guarigioni dal cancro con una buona qualità della vita futura. Queste nuove molecole utilizzate, che a breve saranno a disposizione dei clinici, hanno la necessità di essere finanziate e la creazione di questo Fondo promossa dall’Aiom pare l’unica via per continuare su questa strada della ricerca medica.
La proposta del Fondo è stata appoggiata da molti. Ridurre i costi di finanziamento della ricerca, ha dichiarato il presidente Pinto, ha, chiaramente, provocato una riduzione delle cure che sono diventate meno accessibili. L’Italia non è l’unico Paese europeo dove i farmaci innovativi per la lotta al cancro stanno diventando sempre meno disponibili. Il Parlamento Europeo ha, infatti, avviato un processo di commercializzazione più rapido dei farmici in modo da protende facilitare la disponibilità.