È uscita la memoria postuma di Virginia Giuffre, dal titolo Nobody’s Girl.
Se non sapete chi è, si tratta di una delle donne sessualmente sfruttate da Epstein e dalla sua compagna.
Le sue parole travolgono scenari da thriller: traffico internazionale di minori, incontri segreti, e una battaglia personale, resa pubblica.
Nel libro sono presenti maggiori dettagli sul coinvolgimento di Andrea, ex duca di York, e fratello del re d’Inghilterra.
Le rivelazioni-shock di Virginia Giuffrè: intimidazioni, troll e minacce
Tra i passaggi più esplosivi del racconto: Giuffre descrive come il team del principe Andrew avrebbe cercato di mettere in campo una vera e propria “operazione reputazione”. Secondo il libro, sarebbero stati reclutati internet troll per danneggiare la sua immagine.
Inoltre, emergono presunti tentativi di ottenere informazioni personali su Giuffre, data di nascita, numero di previdenza sociale, affidando il compito a un agente di protezione.
Il contesto? Un accordo extragiudiziale nel 2022 che metteva fine a una causa civile, pur senza ammissione formale di colpa.
Il tema ha tutti gli ingredienti di un buon racconto seriale: potere, soldi, segreti, persone al limite. Non stupisce che produzioni televisive e documentari abbiano già preso spunto. In un panorama in cui i “real-story” conquistano lo schermo, anche questa vicenda può ispirare sceneggiature, docuserie o miniserie: protagonisti reali, retroscena oscuri e una lotta per giustizia che non concede pause.
L’impatto sulla royal image e cosa potrebbe cambiare
Le conseguenze per la casa reale britannica sono assai concrete: l’annuncio del principe Andrew di rinunciare all’uso dei titoli (o quantomeno a parte di essi) appare correlato alle nuove rivelazioni.
In più, l’attenzione dell’opinione pubblica si sposta: non più solo l’accusa originaria, ma la modalità, intimidazioni, insabbiamenti, uso di risorse istituzionali, diventano parte integrante dello scandalo. Gli autori di film/serie troveranno materiale perfetto per sceneggiature dai toni drammatici e contemporanei.
Virginia Giuffre non è solo la vittima (seppure centrale) di un’aberrazione, è diventata simbolo. Il suo libro si pone come testimonianza finale, postuma, che costringe a guardare oltre il singolo episodio e valutare il sistema. Per la cronaca, per il costume, per la produzione televisiva: questa storia non si esaurisce con le pagine di un libro.
E se fosse già in lavorazione una serie ispirata alle sue memorie? Io direi: tenete gli occhi sullo schermo, perché la realtà sta per superare la finzione.



