Nessuno se lo aspettava: la Coca-Cola, la casa produttrice dell’omologa bevanda, dopo l’acqua, non smette di stupire e lancia anche il suo latte. Ma non è un latte come tutti gli altri, né per quanto riguarda le sostanze utilizzate, né per il prezzo.
Il latte firmato Coca-Cola si chiama “Fairlife“, ma già molti gli hanno attribuito il nome di “Milk Cola”. Il “Fairlife” è un latte molto proteico, ricco di calcio, con un bassa quantità di zuccheri e con zero lattosio: infatti avrà – rispetto al comune latte – il 50% di proteine in più e il 30% di zuccheri in meno. Tutto ciò ha anche un obiettivo sociale e salutare: con l’aumentare dell’obesità in tutto il mondo, la Coke dà vita ad un prodotto poco zuccherato che possa convincere ed aiutare i ragazzi a consumare bevande meno zuccherate, o per lo meno in quantità limitate. Tuttavia, in tempo di crisi, la famosa casa produttrice non aiuta in fatto di prezzi: il suo nuovo latte sarà venduto ad un costo doppio rispetto al latte che tutti conosciamo.
Nonostante queste caratteristiche particolari, l’aspetto più sconcertante della nuova bevanda è la sua campagna pubblicitaria. Coca-Cola entra nel mondo del latte affidando il suo nuovo prodotto a delle ragazze “pin-up”: prosperose e provocanti – con seno e lato B in bella vista -, ammiccanti e sorridenti, che, piuttosto che bere il latte, preferiscono indossarlo o immergersi in esso.
Questi annunci e manifesti pubblicitari certamente non sono una novità, ma è sempre più sconvolgente il fatto che ci si concentri – ancora una volta – sull’aspetto fisico femminile. Anche perchè in questo caso sarebbe stato molto più conveniente, sia per la casa produttrice che per gli eventuali clienti, porre l’attenzione su uno stile di vita sano.
Che le donne – e in particolare il loro corpo – siano strumentalizzate è un fatto ormai antico: Coca-Cola non è l’unica società che per vendere un proprio prodotto fa leva sull’aspetto esteriore. Ma questa è sicuramente un’ulteriore conferma del fatto che l’immagine della donna viene degradata sempre più, mettendo in mostra il corpo femminile, in maniera poco fine e carina. Queste “pin-up” ne sono l’esempio più recente.