La vecchia leggenda della fonte di eterna giovinezza ci racconta che, bevendo l’acqua di una sorgente miracolosa, il nostro corpo guarisce dagli acciacchi dell’età e rimane giovane a lungo. E se la mitologia racchiude il segreto per rimanere ragazzini forti e in salute, anche l’età moderna non scherza. Questa volta, però, niente ricette magiche nè cibi miracolosi, oggi basta solo essere ‘amico’ di una balena.
Un team di scienziati dell’Università di Liverpool pare abbia scoperto l’elisir di lunga vita dopo aver studiato attentamente i geni che consentono, a mammiferi come la balena della Groenlandia di vivere oltre 200 anni. Questi geni resistono a tante malattie come il cancro e le patologie cardiache.
Joao Pedro de Magalhaes, ricercatore principale dello studio britannico, racconta che questa scoperta potrebbe essere utilizzata per allungare la vita umana. Lo scienziato è ora alla ricerca dei finanziamenti necessari per inserire i geni nei topi e vedere se la loro resistenza alle malattie migliora. Le sue parole confermano la sua volontà: ‘il mio prossimo esperimento sarà prendere un gene dalle balene della Groenlandia, metterlo in un topo e vedere se quel topo oltre a vivere più a lungo riuscirà a vincere il cancro’. E ha continuato: ‘se i risultati saranno quelli che spero, allora potremmo provare a pensare ai modi per impiegare queste conoscenze sull’uomo’.
Pensiamo per un attimo se tutto questo si dovesse realizzare. Pensiamo se davvero la nostra vita venisse allungata di un secolo. Non solo aspetti positivi, ma anche tanti traumi e lati oscuri. Ragioniamo su una relazione amorosa di duecento anni: oggi un matrimonio (nonostante le tante eccezioni) dura in media qualche anno. Quindi, se facciamo due calcoli, sarebbe davvero impensabile concepire l’idea di un amore eterno.
Il Filosofo Martin Heidegger sosteneva che la paura della morte ci spinge a fare qualsiasi cosa, a stringere i denti per raggiungere un obiettivo e a tenere duro anche quando tutto sembra andare a rotoli. Se potessimo vivere per sempre, non potremmo riempire il nostro tempo, non saremmo motivati a viaggiare per il mondo, a studiare, migliorarci nella vita professionale e andare alla ricerca di un unico grande amore.
Anche Lorenzo De’ Medici diceva: ‘Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: del doman non c’è certezza!’
Per cui, forse, è giusto così: accettare la vita per come viene, assaporarla in ogni sua forma senza bere pozioni miracolose e sperare, naturalmente, che sia una lunga, lunghissima avventura.