Valeria Marini e Giovanni Cottone si sono separati.
Il matrimonio – avvenuto il 5 maggio del 2013 presso Basilica Santa Maria in Ara Coeli a Roma – è precocemente naufragato proprio nella data di oggi con la firma ufficiale della separazione.
La prima udienza del processo per l’annullamento alla Sacra Rota avverrà invece il 6 maggio. A dare la notizia è stato il settimanale “Chi”, lo stesso che aveva seguito passo passo le sontuose nozze della Marini e dell’imprenditore Cottone, nozze degne di un re e di una regina.
Ma il settimanale non era stato l’unico ad interessarsi a questo evento mediatico: anche Rai Uno infatti, su decisione dell’allora vicedirettore Daniel Toaff, aveva mandato in onda una diretta del matrimonio. Una scelta quella di Toaff – oltre al fatto che durante la trasmissione si era sentita nitidamente una bestemmia – che aveva suscitato immediatamente le ire del direttore generale Luigi Gubitosi creando una polemica che aveva costretto il dirigente Rai a lasciare il suo posto di lavoro.
Ma cosa aveva di tanto particolare questo matrimonio da favola che tanto ha fatto parlare di se? Esso comprendeva una lista di settecento invitati – la maggior parte vip – oltre a sedici paggetti, otto testimoni, uno strascico del vestito da sposa della showgirl di 8 metri e una montagna di rose bianche.
Gli albori di questa che sembrava una favola moderna erano sorti nel 2008, quando la Marini aveva posato per la campagna 2008 della Lambretta del cui marchio Cottone era proprietario. Ma la favola non ha avuto il lieto fine che si sperava.
I sentori di una crisi si erano già avuti a fine gennaio: clamorosa fu l’assenza del marito ai funerali del padre di Valeria. E le comparse solitarie e sporadiche dei due agli eventi mondani non hanno fatto che accentuare queste ‘voci di corridoio’.
Voci che, oggi, hanno avuto la loro più completa e ufficiale conferma.