Amsterdam è da sempre una della mete più ambite tra i giovani. La legalizzazione delle droghe e della prostituzione fanno della capitale olandese la città dello sballo e del divertimento. Sesso, droga e rock’n’roll non è solo uno slogan ma una realtà nelle notti senza fine tra le zone a luci rosse della città.
Tra le più attività più remunerative e conosciute bisogna annoverare quella delle sexy ballerine in vetrina. Giovani donne, in intimo o quel che rimane dell’intimo, che si mostrano ai passanti come se fossero un oggetto in vendita. Convincere “l’acquirente” non è mai stato così facile, muoversi sensualmente e far vedere la “mercanzia” è sufficiente per assicurarsi di essere scelte.
Il Red Light District, ovvero il quartiere a luci rosse, è la zona più tollerante e liberale della città. Dalle case di appuntamento ai locali di spogliarello e lap-dance, dai gay bar ai cinema, dai negozi di video hardcore ai sex-shop, per arrivare fino ai musei: un vero e proprio “Disneyland del sesso” sempre affollata di turisti.
È proprio qui che sei ballerine decidono di utilizzare la loro visibilità per far riflettere su uno dei problemi che affligge il nostro pianeta. Le ragazze in abiti succinti iniziano a ballare coordinate e sensuali, tanto da attirare l’attenzione di tutti i passanti che si fermano ad osservarle rapiti e divertiti. Alla fine dello spettacolo alcuni messaggi vengono proiettati sull’edificio. “Stop the traffik”. Il messaggio chiede espressamente di fermare il traffico di donne, spiegando che ogni anno decine di donne vengono attirate con la scusa di entrare nel mondo dello spettacolo come ballerine, per realizzare il loro sogno e invece si ritrovano a fare le prostitute nei bordelli.
Una statistica che fa riflettere ma fa sopratutto fa paura. Quante di quelle donne sono li per scelta? Quante amano vendere il proprio corpo a chiunque esce una banconota dal portafoglio?
Magari da oggi qualcuno si farà qualche scrupolo prima di usufruire dei “servizi” offerti dalla città. O magari no.