Sembra proprio che dovremmo abituarci ad archiviare buona parte dei pre concetti legati al desiderio sessuale come bisogno primario legato agli istinti più primitivi come il mangiare ed il dormire. Secondo recenti studi infatti, non si può più parlare di desidero sessuale, ma di semplice bisogno spontaneo di fare sesso o di avere relazioni sessuali appaganti.
Secondo lo studio pubblicato a cura di Emily Nagosky direttrice del Wellness Education presso lo Smith College in Massachusetts, i bisogni primari come il bisogno di mangiare o la sete nulla hanno a che vedere con l’appetito sessuale, infatti si può sopravvivere tranquillamente senza fare sesso, cosa che è impossibile se si rinuncia a bere.
Anche qui naturalmente ci sono però notevoli differenze tra uomini e donne. Il 70% degli uomini infatti dichiara di avere normalmente un accentuato desiderio sessuale mentre solo il 20% delle donne dichiara lo stesso. Nel suo libro “Come as you are” Emiliy Nagosky afferma che ogni donna ha la sua specifica e unica sessualità, proprio come se fosse un’impronta digitale, e che nelle donne l’anatomia varia tantissimo anche da donna a donna così come possono essere mutevoli e differenziate le risposte a stimoli di natura sessuale.
Secondo Nagosky inoltre, molte donne si sentono giudicate perché non vivono la sessualità così come viene trasmessa dal pensare comune. Non vivere o non sentire un forte desiderio sessuale non ha nulla a che vedere poi con il provare piacere durante i rapporti sessuali. I ricercatori hanno cominciato a capire che il desiderio sessuale non è quel meccanismo di risposta lineare come si pensava durante gli studi e le ricerche degli anni 70 quando era associato alla famelica soddisfazione del bisogno. Adesso si scopre che per molte persone, soprattutto donne, il desiderio sessuale non è di natura primaria ma è qualcosa che arriva solo in un secondo momento in risposta ad altri stimoli di natura esterna.