Avete mai pensato di fare il giro del mondo in bicicletta? Può sembrare un’impresa da pazzi e del tutto impossibile, ma c’è chi si è cimentato in quest’avventura: si tratta di Marco Invernizzi, un ragazzo ventottenne di Cuggiono – un comune vicino a Milano – che si è raccontato in esclusiva a Blog di Lifestyle.
Ciao Marco, ti presenti ai lettori di Blog di Lifestyle?
Sono Marco Invernizzi, ho 28 anni e nella vita ho un’agenzia pubblicitaria che ho aperto quasi 10 anni fa.
In molti, come hai scritto anche tu sul tuo sito, ti conoscono come “il pazzo di turno” per l’avventura che hai deciso di intraprendere. Come è nata in te la voglia di fare questo lungo viaggio?
Una volta ad una domanda del genere ho risposto che, secondo me, sono pazzi quelli che rimangono a casa. È una questione di punti di vista diversi.
Non sono partito da zero: ho fatto altri viaggetti più corti in Europa, sempre in bicicletta. Durante primo sono andato a Barcellona ed è stato bellissimo; per questo l’anno dopo ho voluto fare un viaggio più lungo andando in Norvegia, a Oslo, sempre partendo da Milano. Lì ho provato ad utilizzare CouchSurfing, un sistema per dormire a casa della gente, ed è stato interessante perché ho capito il punto di vista delle persone che ci vivono dentro che, secondo me, è il modo migliore per riuscire a viversi un posto. Tutto questo unito alla bicicletta che, secondo me, è il modo migliore per spostarsi alla giusta velocità riuscendo a vedere tutto, tutto quello che c’è in mezzo alla partenza e all’arrivo – ed è quello il vero viaggio.
Quando parto lo faccio da solo, ma sono solo solamente quando pedalo perché poi quando arrivo c’è sempre un sacco di gente. In questo viaggio che è molto lungo, in realtà, ogni giorno ho una casa nuova, non ho mai un legame fisso e nemmeno un punto di riferimento: questa cosa non so come mi farà stare a lungo termine, ma sarà interessante scoprirlo.
Durante questo tuo percorso hai deciso di vivere in tenda o di farti ospitare a casa di altri. Ma è difficile trovare qualcuno che accetti di averti con loro anche solo per qualche giorno?
Su CouchSurfing sito ci sono i feedback, non si rischia, sono tutte persone verificate. È vero, poi ci sono persone particolari, come la coppia super formale. Ora sono in una casa di collegiali, dove tutto è lasciato dov’è: per esempio, mangiano su un tavolo e poi lasciano lì. Tutta la casa è così e penso vivano così da anni. Ma è bello anche questo, conoscere culture diverse.
Tra i posti che hai visitato finora, ce n’è uno in particolare che ti ha lasciato qualcosa più degli altri? Perchè?
Domanda un po’ difficile. Non lo so, ogni posto ha le sue particolarità.
Per quanto riguarda le persone, per esempio, negli Usa, al sud sono più calorose, un po’ come da noi: al nord sono tipicamente più freddi – che poi non è vero, dipende dalle persone – mentre al sud sono un po’ più calorosi, festaioli.
Quella della bicicletta, per te, è una vera e propria passione. Hai altri hobbies?
La mia non è una passione, non sono un ciclista, mi piace l’idea della bicicletta accoppiata al viaggio. La bici è solamente un mezzo per viaggiare: ovvio che mi piace pedalare ma non sono uno di quelli che esce la domenica per andare a fare l’anello di centro chilometri. Infatti prima di partire un po’ di allenamento l’ho fatto, ma veramente minimo: mi sono obbligato ad uscire per non partire da zero.
Faccio un sacco di sport: ballo la salsa, scio, faccio windsurf e barca a vela. Il problema è che non li faccio in maniera continuativa: la mia vita è un poi così, quando ho voglia di fare una cosa la faccio.
Hai in mente altri viaggi dopo questo? Se si, quali paesi visiterai?
Adesso ho in mente questo anche perché di paesi ne vedrò un sacco: sto facendo il giro del mondo in un anno e non mi mancheranno molti posti da vedere. Sicuramente poi mi verrà voglia di fare altri tipi di viaggio.
Dai 3 consigli a tutti coloro che vorrebbero lanciarsi in questa avventura?
Non pensarci troppo, provare e partire. Magari iniziare da qualcosa di non complicato proprio per cominciare, per mettersi alla prova e vedere quali sono i propri limiti. Se la cosa piace, poi, è facile trovare il passaggio successivo. Lo consiglio a tutti quanti perché è una cosa per tutti, né difficile né faticosa.