Quando si parla di donne la prima parola che mi viene in mente è: mistificazione. Si, avete capito bene: ho detto proprio mistificazione.
Il motivo è molto semplice: noi donne siamo delle false mai viste, e in quanto tali, cerchiamo sempre di distorcere la realtà dei fatti. In campo sentimentale? Certamente. Ma credete che ci fermiamo solo a quello? La verità è che noi siamo ipocrite dalla nascita, prima di tutto con noi stesse: credete di essere così sicure della vostra personalità e, soprattutto, del vostro aspetto esteriore? Io dico di no. Quanti trucchi conosciamo per apparire al meglio? Quante operazioni ridicole commettiamo per nascondere difetti che neghiamo a tutti i costi di avere?
È inutile provare a sentirsi immuni da certe dinamiche: tutte noi veniamo risucchiate dal vortice della mistificazione, che detto tra noi, è il nostro primo credo. Lo recitiamo ogni mattina dopo il risveglio, truccandoci e mettendo il reggiseno imbottito. Perché la nostra faccia, e soprattutto la prima taglia, ci spaventano più di un terrorista.
Ma non ci fermiamo solo a cose così elementari: leggere per credere.
Panciera contenitiva
Si, a vent’anni potevamo allegramente farne a meno. Ma ora che ne abbiamo 30 e ci scofaniamo davanti alla tv manco fossimo Peter Griffin, come si fa a entrare in un tubino aderente? A sdoganare l’idea dei pantaloncini della nonna fu Bridget Jones che, per conquistare Daniel Cliever (Hugh Grant), decise di indossarli con un abito da sera. In verità la considerazione fu:
‘Queste (perizoma trasparenti) sarebbero le più arrapanti nel momento cruciale; tuttavia le chance di arrivare veramente al momento cruciale aumentano indossando i mutandoni pancia piatta, utilizzatissimi dalle vecchiette di tutto il mondo.’ Chapeau.
Autoreggenti
Sono belle e sono sexy: c’è chi le usa tutti i giorni e chi le predilige solo quando ha intenzione di sedurre. Certo, un uomo capitola subito dinnanzi a un paio di calze col merletto, ma non sa che le abbiamo indossate per nascondere la ricrescita dei peli nella zona gambaletto. Beata ingenuità.
Selfie photoshoppato
E certo, adesso nei selfie sembriamo tutte la Madonna del Rosario di Caravaggio. Zampe di gallina? Inesistenti. Rughe naso-labiali? Sparite miracolosamente. Non è questa la peggiore forma di mistificazione?
Trucco invisibile
Ci vantiamo di essere belle al naturale: io, ad esempio, non so quante volte ho mentito dicendo di non avere trucco. Una bugia della peggiore specie, perché avevo mezzo litro di BB cream e un velo di blush sulle guance. Senza considerare ovviamente la matita per sopracciglia e una sola passata di mascara marrone (tecnica straordinaria). Sarò falsa come Margot di Lupen oppure ho qualche speranza di salvezza?
Smalto sulle prime dita
Giuro che questa non l’ho mai fatta, ma molte persone a me vicine si. Una volta una ragazza in discoteca si è fatta male la caviglia e ha dovuto togliere uno straordinario tacco 12. Non immaginereste mai la vergogna che ho provato per lei quando mi sono accorta che aveva lo smalto solo sull’alluce. Personalmente soffrirei meno per una caviglia spezzata che per uno sguardo di disgusto. Ecco: vergognarsi per una cosa così banale non dimostra la mia propensione alla mistificazione?